Scontro nel Pd, saltano le modifiche allo statuto

Roma, 21 set. (LaPresse) – Caos all’assemblea del Pd a Roma sulle modifiche allo statuto per “superare l’identificazione autonoma tra segretario e candidato alla presidenza del Consiglio dei ministri e di prevedere la scelta di quest’ultimo attraverso specifiche primarie di coalizioni o di partito”. Il partito hanno ha prima votato il via libera alle raccomandazioni della commissione apposita in vista del congresso, poi si è spaccato sulle regole per il voto sulle modifiche allo statuto, tanto da arrivare alla sospensione dell’assemblea. Ad opporsi alla modifica Rosi Bindi, Pippo Civati e i veltroniani. Alla fine il segretario Guglielmo Epifani ha annunciato il ritiro delle modifiche. “Sono state ritirate – ha detto – le modifiche statutarie. Il congresso sarà l’8 dicembre e la direzione deciderà come procedere”. “Si sono palesate – ha spiegato – riserve e contrarietà. Si ritirano le modifiche proposte dalla Commissione anche perché non ci sarebbero i numeri necessari”.

Nel caos Matteo Renzi è stato ancora una volta il mattatore. Il sindaco di Firenze è intervenuto all’assemblea nazionale del partito, attaccando il premier Enrico Letta e rispondendo a Silvio Berlusconi che, secondo una ricostruzione del Corriere della sera, lo avrebbe definito un “ambizioso battutista”. Al primo Renzi ha mandato a dire che “non è giusto invece dare la colpa all’instabilità” dello sforamento del tetto del tetto del 3% sul rapporto deficit/Pil, e che “è questo che crea l’antipolitica”; al secondo ha risposto rivendicando l’ambizione di portare il Pd al governo dell’Italia.

VERINI: “LEGGE OMOFOBIA FATTO STORICO”. “La legge approvata è una buona legge, le preoccupazioni espresse dalle associazioni sono legittime ma la dichiarazione del capo di Forza nuova conferma che l’approvazione di questa legge è un fatto storico”. Lo ha detto Walter Verini, capogruppo Pd nella commissione Giustizia della Camera, arrivando all’Assemblea Nazionale Pd stamane. “‘Scandaloso, vergognoso, assurdo’ – spiega Verini – è stato il commento di Roberto Fiore, a capo di Forza Nuova: questa dichiarazione comprova che la norma tutela coloro che sono discriminati, come prima cosa. Secondo: prevede aggravanti se i crimini vengono compiuti con odio. E terzo, che non istiga alla violenza”.

FASSINO: “SONO CON RENZI”. “Sono un uomo di sinistra favorevole a Renzi”. Così Piero Fassino arrivando all’assemblea nazionale Pd all’Auditorium Conciliazione in merito alle sue preferenze di voto per il segretario del partito.

ZANDA: “RENZI SARA’ SEGRETARIO DI TUTTI”. “Sì certo, se Renzi verrà votato, sarà lui il segretario di tutto il partito”. Così Luigi Zanda arrivando all’Assemblea Nazionale Pd all’Auditorium Conciliazione su chi sarà eletto segretario del partito.

CIVATI: “NON CAPISCO PERCHE’ CERCHIAMO CANDIDATO PREMIER”. “Non si capisce bene perché stiamo cercando un candidato premier se ce l’abbiamo già”. Lo ha detto Pippo Civati arrivando all’assemblea nazionale Pd all’Auditorium Conciliazione commentando le modifiche delle regole dello statuto del partito che verranno votate oggi.

FASSINA : “SURREALE SCEGLIERE CANDIDATO PREMIER”. “Sarebbe surreale se esprimessimo il candidato a presidente del Consiglio”. Lo ha detto Stefano Fassina arrivando all’assemblea.

RENZI AI CRONISTI: “NON PARLO, ANDATEVENE”. “Non parlo, andatevene”. Così il candidato a segretario Pd Matteo Renzi arrivando all’assemblea. Il sindaco di Firenze ha scavalcato il cordolo di un’entrata laterale e non ha rilasciato nessuna dichiarazione. Tanti lo abbracciano e gli fanno gli auguri mentre entra.

BINDI: “SERVE VOTO SEPARATO”. “Rispetto alla modifica all’articolo 3 dello statuto annuncio che chiederò il voto per le parti separate perché intendo distinguere sul voto”. Così Rosi Bindi all’Assemblea Nazionale sulla modifica delle regole dello statuto del Pd sul quale i delegati stanno dibattendo. “Lo statuto del partito – ha aggiunto – non è a disposizione delle fasi congressuali”.

FASSINA: “ACCORDO CON PDL E’ CONTRO NATURA”. – Questo Governo con il Pdl è “contro natura per noi: la fatica etica del compromesso” che ci lega “non può essere lasciato sulle spalle di chi sta al Governo ma dev’essere condiviso”. Lo ha detto Stefano Fassina intervenendo all’Assemblea Nazionale a Roma. “Guardate – ha aggiunto – che nessuno di noi è preoccupato della seggiola. Non stiamo al govenrno per capriccio personale”. “Il compromesso – ha concluso – è utile al Paese e questo è il nostro compito ora”.

RENZI: “BERLUSCONI? SOGNO UN PD CHE GOVERNI DA SOLO”. “Berlusconi, che mi definisce ‘un ambizioso battutista’, per un volta incrocia l’opinione di una parte della classe dirigente del Pd. Io sono qui per dire che sogno un Pd ambizioso, che voglia governare il paese da soli, non col Pdl”. Lo ha detto Matteo Renzi, intervenendo all’assemblea nazionale del Pd a Roma.

RENZI A LETTA: “SBAGLIATO DARE LA COLPA ALL’INSTABILITA'”. “In politica nessuno si prende mai la colpa. Ieri il presidente del Consiglio ha spiegato perché abbiamo sforato i limiti sostenendo che è colpa dell’instabilità. O si ha il coraggio di mettere in discussione il limite del 3%, cosa che fanno anche molti economisti, da Krugman in giù, o si sostiene che ora si rimetteranno le cose a posto e si rientra nel parametro. Sono due atteggiamenti giusti. Non è giusto invece dare la colpa all’instabilità. E’ questo che crea l’antipolitica, dare sempre la colpa a qualcun altro”. Lo ha detto Matteo Renzi, intervenendo all’assemblea nazionale del Pd a Roma.

RENZI: “NOSTRE PAROLE CONDIVISE NON POSSONO ESSERE SOLO QUELLE DEL PAPA”. “Se stiamo dalla matina alla sera a rincorrere la nostalgia di come si stava meglio dalla mattina alla sera e se quando abbiamo bisogno di parole condivise dobbiamo sempre fare riferimento a parole di papi stranieri” il Pd non riconquisterà mai il consenso. Lo ha detto Matteo Renzi, intervenendo all’assemblea nazionale del partito a Roma.

ASSEMBLEA APPROVA DATA CONGRESSO. L’assemblea nazionale del Pd ha approvato il regolamento e la data del congresso del partito, fissato per l’8 dicembre: l’esito è stato di 378 voti favorevoli, 74 contrari e 24 astenuti. E’ ora in corso lo scrutinio da parte dei delegati sulla modalità della votazione successiva, come da richiesta di Gianni Mariucci, che ha chiesto di votare per parti separate e non con procedura unitaria sulle modifiche allo statuto. Lo ha spiegato la vicepresidente del Pd Marina Sereni.

EPIFANI: “RITIRATE LE MODIFICHE STATUTARIE”. “Sono state ritirate le modifiche statutarie. Il congresso sarà l’8 dicembre e la direzione deciderà come procedere”. Così il segreario del Pd Guglielmo Epifani ha chiuso l’Assemble Nazionale a Roma. “Si sono palesate – ha spiegato – riserve e contrarietà. Si ritirano le modifiche proposte dalla Commissione anche perché non ci sarebbero i numeri necessari”. “Dentro il regolamento votato – ha proseguito Epifani – andrà la deliberazione per tutte le procedure che si rendono necessarie per lo svolgimento del Congresso”. “Il percorso – ha concluso – si intende da oggi in poi”.