Roma, 20 set. (LaPresse) – Linea dura del governo contro le proteste dei No Tav. Duecento militari in più in Valsusa. E’ quanto ha stabilito il Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza, che si è tenuto questa mattina presieduto dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano.

200 SOLDATI IN PIU’ IN VALSUSA”- Dopo un’approfondita analisi delle manifestazioni di protesta e dei recenti episodi di danneggiamento a carico di alcune imprese, legati alla realizzazione della Tav Torino-Lione, il Comitato – si legge in una nota -, nell’evidenziare la necessità di tenere alto il livello di attenzione e vigilanza, ha deliberato, attraverso una rimodulazione del Piano di impiego dei militari nel controllo degli obiettivi a rischio, l’invio di ulteriori 200 unità per le esigenze di sicurezza del cantiere Tav in Val di Susa”.

MESSAGGIO NUOVE BR A NO TAV: FATE SALTO AVANTI – Ma a rendere ancora più caldo il clima arriva un messaggio delle “Nuove Br”. Queste le parole dal carcere di Alfredo Davanzo e Vincenzo Sisi, esponenti delle cosiddette “Nuove Br” arrestati enl 2007: “Il movimento No Tav deve compiere un altro salto in avanti, politico organizzativo, assumendone anche le conseguenze, o arretrare”, hanno scritto in un documento apparso su internet. “Perciò- apprezziamo molto la generale tenuta militante in sede processuale e, particolarmente, prosegue il documento -l’atto di revoca degli avvocati di alcuni/e compagni/e. Ciò che crea simpatiche consonanze con la nostra dimensione di prigionieri rivoluzionari e dei nostri processi politici”.

ALFANO CONTRO ‘BOMBAROLI’: OPERA SI FA – Il ministro dell’Interno Angelino Alfano in queste ore di grande attenzione sui cantieri della Tav e sulla situazione in Valsusa replica e avverte: “Lo Stato fa lo Stato. La Tav si farà. Delinquenti e bombaroli si rassegnino”. “Andremo avanti – spiega Alfano – ribadendo che un’opera strategica, decisa rispettando tutte le procedure di legge e ascoltando le popolazioni, non può essere bloccata da chi, colluso dell’eversione e della violenza, pretende di contrapporsi alla legge ed alla democrazia”. “Ecco perché – sottolinea il ministro – dopo aver protetto più efficacemente il cantiere con il decreto dell’8 agosto, oggi rafforziamo i contingenti che proteggeranno l’avvio dei lavori della ‘talpa’ (la macchina che scaverà il tunnel, ndr), nonché abbiamo scelto come prefetto una donna di grande esperienza di territorio e di ordine pubblico”.

NO TAV SI DISSOCIANO DA PAROLE NUOVE BR- Poi in serata i No Tav si dissociano dal comunicato delle Nuove Br. La notizia “con la quale alcuni giornali aprono le proprie home page riguarda un fantomatico comunicato di due detenuti appartenenti alle fantomatiche nuove brigate rosse, sigla che ci risulta sciolta da molti anni, che vive solo negli incubi di qualche procuratore verso la pensione. Comunicato che facciamo fatica a trovare sui siti internet, anche quelli di movimento, e che rispediamo al mittente, leggendoci e leggendo nell’accostamento che vediamo fare, una provocazione che respingiamo con forza”. E’ quanto si legge in una nota del Movimento No tav che commenta il documento in cui le Nuove Brigate Rosse si rivolgono agli attivisti contro la linea ad alta velocità diffuso su internet da due brigatisti detenuti, Alfredo Davanzo e Vincenso Sisi, invitandoli a fare un “salto in avanti” nella lotta contro la Tav o ad “arretrare”. “I notav – si legge nella nota – non hanno bisogno di lezioni, e guardano avanti felici di vedere uscire dal carcere i propri compagni di lotta. Noi come sempre, alimentiamo la Resistenza”.

UNA DONNA NUOVO PREFETTO A TORINO- Intanto il Consiglio dei ministri ha nominato il nuovo prefetto di Torino: sarà Paola Basilone, ex vicecapo della Polizia e commissario straordinario del governo per la gestione del fenomeno delle persone scomparse: succede a Alberto Di Pace, che ha lasciato l’incarico il primo settembre. Basiolone si è occupata anche delle infiltrazioni mafiose sulla Tav Roma-Napoli.

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