Letta a Ue su conti: Non sforeremo tetto del 3%. Premier: Fatica enorme tenere insieme governo

Milano, 13 set. (LaPresse) – “Ci sono tutte le condizioni per tenere i conti sotto il 3%”. Lo ha affermato presidente del consiglio Enrico Letta nel corso della sua visita ai cantieri di Expo 2015 a Rho Pero, alle porte di Milano. “Terremo i conti sotto il 3%”, ha aggiunto il premier.

Quanto al richiamo del commissario europeo per gli Affari economici Olli Rehn, che si è detto preoccupato per i conti italiani, Letta ha precisato che i rilievi erano legati “alla instabilità politica” che fa alzare i tassi di interesse e allargare lo spread. Per rispettare gli impegni presi, dunque, occorre stabilità.

“L’Italia è stata vittima di alcune turbolenze politiche ma ora è necessario che si concentri sulle riforme economiche”, aveva detto oggi detto il Commissario Ue agli Affari Economici Olli Rehn, entrando alla riunione dell’Eurogruppoin programma oggi a Vilnius. Rehn ha evidenziato come gli ultimi dati economici sul Belpaese non siano stati buoni e che per assicurare il ritorno alla ripresa è essenziale la stabilità politica. Sulla stessa linea le dichiarazioni del presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, secondo cui la cosa più importante per l’Italia è la stabilità politica.

Sul futuro dell’esecutivo Letta ha affermato: “Non sono preoccupato perché alla fine buon senso e serenità prevarranno, ma c’è n’è bisogno”.

Stamattina il presidente del Consiglio, dalla 47esima Settimana sociale dei cattolici italiani a Torino, aveva detto che per riacquistare credibilità è necessaria “serietà di comportamenti” e che “il Paese è credibile se mantiene i suoi impegni, con serietà, per questo dobbiamo impegnarci per continuare ad essere credibili, non dare l’idea che ogni giorno si è sull’orlo di un vulcano in ebollizione”. “Bisogna – ha aggiunto – essere seri per essere credibili e non dare l’idea di essere un vulcano sull’orlo dell’ebollizione”. Il principale problema dell’Italia, ha spiegato Letta, è “il debito”: “Bisogna però essere credibili “perché nessuno ci compra il debito se non lo siamo. Ma se non ci comprano il debito, non ce la facciamo”. “Non è vero che non facciamo niente, facciamo una fatica enorme a tenere in piedi questo governo. Il nostro Paese si salva solo se ci sarà fiducia e la fiducia passa per la responsabilità di ciascuno di noi e la capacità di ognuno di fare la sua parte”, ha sottolineato il premier.