Berlusconi, tempi si allungano: settimane per arrivare al voto

Roma, 11 set. (LaPresse) – Si allungano enormemente i tempi per il voto sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Le questioni pregiudiziali, infatti, sono state ritirare e trasformate in altrettante questioni preliminari inserite direttamente nella relazione generale dal relatore Andrea Augello, del Pdl, l’uomo che in questa partita difende le ragioni dell’ex premier. Con il ritiro ha ottenuto una forte dilatazione dei tempi: il regolamento per le questioni pregiudiziali concede, in sede di discussione, solo un intervento per gruppo da 10 minuti. Per la relazione consente invece di parlare a ciascun membro della giunta – che sono 32 – per un massimo di 20 minuti a testa e assegna ancora a ciascun gruppo un’ora di tempo aggiuntiva. Risultato: oltre 15 ore di dibattito, più le pause e i rinvii.

Augello chiede che ciascun gruppo si esprima sulle tre questioni preliminari (una chiede una sospensione in attesa di un parere sulla retroattività della legge Severino alla Corte europea di giustizia di Lussemburgo, un altro di rinviare tutto alla Corte costituzionale e il terzo di procedere a un’interpretazione del merito sulla retroattività della legge Severino). “Abbiamo tenuto ferme le ragioni che ritenevamo insuperabili. Ogni gruppo farà prima una dichiarazione di voto sulle singole pregiudiziali e poi ci sarà un voto unico sulla relazione”, ha annunciato al termine della riunione di stasera Augello. “Ogni gruppo dirà – ha spiegato – ‘io non voglio mandare Silvio Berlusconi da un giudice in Europa’ o io ‘voglio mandare Silvio Berlusconi da un giudice in Europa’. Rimarrà agli atti e ognuno se ne assume la responsabilità”.

Dopo di che, nel caso probabile in cui tutte e tre le questioni preliminari raccolgano pareri negativi dalla maggiorparte dei gruppi, si procederà al voto sulla relazione di Augello che propone alla Giunta di convalidare l’elezione di Berlusconi, cioè di mantenerlo in carica. Bocciata la relazione, decadrà dall’incarico il relatore, lo stesso Augello, e si nominerà un altro relatore che dovrà redigere un nuovo testo la cui conclusione sia opposta, cioè lasciar decadere la carica di Berlusconi. Seguirà una nuova discussione, e l’ex premier avrà dieci giorni di tempo per difendersi e per essere ascoltato dalla Giunta.

Solo dopo si potrà procedere al voto. In pratica potrebbero servire diverse settimane. La Giunta per ora si è aggiornata a domani alle 15 per proseguire il dibattito.

Intanto oggi alle 13.30 si riunirà l’ufficio di presidenza per stabilire il calendario dei lavori.

Insomma, nonostante gli strali lanciati dal segretario Pd Guglielmo Epifani ieri sera a Matrix (“non mi piace – ha detto – una repubblica delle banane dove il diritto viene piegato agli uni o agli altri. La legge è uguale per tutti. In uno stato democratico se non fosse così ci sarebbe solo la legge del più forte, la legge della giungla”), tra Pd e Pdl è arrivato un accordo sulla procedura che permette una dilatazione e un raffreddamento degli animi. Sarebbe proprio in virtù di questa frenata che Berlusconi ha cancellato la convocazione, inizialmente prevista per oggi, dei parlamentari Pdl, in quello che sembrava preannunciarsi come il primo passo verso la crisi di Governo.