Cernobbio (Como), 8 set. (laPresse) – “Penso che in questo momento la classe dirigente italiana sia molto omologata, quasi tutti la stessa età, gli stessi vestiti, lo stesso linguaggio, tutti di madrelingua italiana, che hanno studiato negli stessi posti”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza rivolgendosi alla platea di politici e imprenditori del Workshop Ambrosetti a Cernobbio.
“POCHE DONNE, POCHI STRANIERI”. “Non c’è la capacità di innovare nella nostra classe dirigente – ha proseguito – ci sono poche donne, pochissimi stranieri”. Per il ministro un “investimento nella scuola significa creare futura classe dirigente, cittadini capaci di produrre per se stessi e per la società, e di esercitare i propri diritti”.
“ANCHE COLPA DELLA SCUOLA”. “Noi come scuola – ha osservato Carrozza – abbiamo mancato in qualche cosa, abbiamo prodotto una classe dirigente più omologata, e con l’omologazione certamente non verremo fuori da questa crisi. Per questo penso alla scuola come modo di uscire da questa crisi”.
“MANCA PROGETTO PER VALORIZZARE I SACRIFICI”. “Non ci sono più piani strategici – ha continuato Carrozza, più volte interrotta dagli applausi della platea di politici e imprenditori – non abbiamo una strategia, non abbiamo la capacità di vedere il sacrificio attuale come una crescita futura. Come ministro dell’Istruzione mi rifiuto di dare per persa l’Italia e di dare per perse grandi parti del territorio italiano”.
“CI SONO ZONE DEPRESSE ALLE QUALI NESSUNO PENSA PIU'”. “La cosa che mi ha colpito di più nel viaggio che sto facendo nel sistema italiano – ha aggiunto – è che ci sono delle zone depresse alle quali nessuno pensa più. Ci sono delle eccellenze, come ad esempio l’esperienza di Reggio Children (Centro Internazionale per la difesa e la promozione dei diritti e delle potenzialità dei bambini e delle bambine, che si occupa di scambi pedagogici e culturali, già da tempo avviati tra le istituzioni per l’infanzia del Comune di Reggio Emilia e numerosi insegnanti, ricercatori e studiosi di tutto il mondo, ndr) che ho visitato ieri, e poi dei luoghi abbandonati. Non ce lo possiamo permettere – ammonisce il ministro – dobbiamo pensare che l’Italia non si salva salvando da sole le eccellenze che dobbiamo alzare l’asticella per tutti”.
INAUGURAZIONE ANNO SCOLASTICO A CASAL DI PRINCIPE. “Per questo – ha concluso – ho deciso di inaugurare l’anno scolastico a Casal di Principe, per dare il segnale che non dobbiamo lasciare nessuno indietro. Non dobbiamo lasciare indietro nessuno”.
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