Mafia, Grasso: Borsellino sacrificò sua vita perché nostra fosse migliore

Roma, 19 lug. (LaPresse) – “Siamo insieme in quest’Aula a ricordare e onorare, nel suo 21esimo anniversario, il tragico attentato di via d’Amelio nel quale furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e gli uomini di scorta della polizia di stato Agostino Catalano, Emanuela Loi, Eddie Walter Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli. Il mio pensiero, e sono certo il pensiero di tutti i presenti, va alle famiglie degli uomini e delle donne uccisi da quell’esplosione”. Così il presidente del Senato, Pietro Grasso, in occasione del 21esimo anniversario della morte di Paolo Borsellino e degli uomini di scorta, nell’aprire la seduta a palazzo Madama. Grasso poi rivolge “un pensiero particolare” ai familiari tutti “ma soprattutto ai figli di Paolo Borsellino, che poche settimane fa hanno perso la madre Agnese: una donna che per venti anni ha messo ogni sua forza nel cercare e nel difendere la verità sulla vita e sulla morte del marito Paolo”. “Ricordo come fosse ieri quel 19 luglio del 1992, quando appresi dell’uccisione – prosegue Grasso- erano trascorsi poco meno di due mesi dalla morte di Falcone e l’Italia perdeva nuovamente un valoroso magistrato, un fedele servitore dello Stato. Paolo Borsellino ha sacrificato la sua vita perchè la nostra fosse migliore; ha vissuto e lavorato per la giustizia, considerandola non solo una professione, ma prima di tutto una missione. Oggi voglio ricordare non solo il magistrato con il quale ho avuto la fortuna di lavorare, ma anche l’uomo che ho avuto il privilegio di conoscere e di apprezzare nelle sue qualità più intime e personali”.

Per me, dice il presidente del Senato, “è stato un grande maestro, sempre prodigo di suggerimenti e di chiarimenti, sempre motivato ad andare avanti con la serenità di un cittadino comune. Il profumo della sua terra di Sicilia, il calore della gente che iniziava a venir fuori dal guscio di omertà, rappresentavano per lui linfa vitale”. “Le parole che Paolo Borsellino pronunciò a un mese esatto dalla morte di Falcone, e a pochi giorni dalla sua, sono tuttora un monito per tutti, a partire da noi che sediamo in quest’Aula – sottolinea – parlando, presso la Biblioteca comunale di Palermo, delle vittime di mafia e del suo caro amico Giovanni disse: ‘Sono morti per tutti noi, per gli ingiusti, abbiamo un grande debito verso di loro e dobbiamo pagarlo gioiosamente, continuando la loro opera: facendo il nostro dovere. Rispettando le leggi, anche quelle che ci impongono sacrifici, rifiutando di trarre dal sistema mafioso anche i benefici che potremmo trarne (anche gli aiuti, le raccomandazioni, i posti di lavoro), collaborando con la giustizia”. “Testimoniando i valori in cui crediamo, in cui dobbiamo credere, anche dentro le aule di giustizia. – aggiunge – .Troncando immediatamente ogni legame di interesse, anche quelli che ci sembrano più innocui, con qualsiasi persona portatrice di interessi mafiosi, grossi o piccoli. Accettando in pieno questa gravosa e bellissima eredità di spirito. Dimostrando a noi stessi ed al mondo che Falcone è vivo”.

Questa, prosegue, “è la grande eredità che Paolo ci ha lasciato. A distanza di 21 anni, in Sicilia, come in Italia, c’è una maggiore consapevolezza sociale e politica del problema. Molti sono i successi ottenuti nella lotta alla criminalità organizzata, molte le sfide ancora da affrontare. Questo è il compito cui tutti noi siamo chiamati, questo l’impegno al quale dovremo tenere fede in nome delle promesse pronunciate dinanzi ai corpi martoriati di Paolo e di Giovanni”.

Ieri, ricorda Grasso, “alla vigilia di questo anniversario, il Senato ha approvato all’unanimità la legge istitutiva della Commissione Parlamentare Antimafia, riconoscendo l’urgenza di dare subito al Parlamento un’importante strumento di indagine e di intervento. E’ un segnale che accende la speranza che il Parlamento possa fare la sua parte nella ricerca della verità e un, seppur piccolo, significativo contributo alla memoria di Paolo”. E ancora: “Nei giorni scorsi la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità la modifica dell’articolo 416-ter sullo scambio elettorale politico mafioso, dando una risposta ai circa 275.000 cittadini che hanno firmato la campagna ‘Riparte il futuro’, promossa da Libera e sottoscritta da deputati e senatori di tutti i gruppi parlamentari. Per dare un ulteriore segnale positivo e un ulteriore contributo alla memoria delle vittime della mafia, ho provveduto ad assegnare alla Commissione Giustizia del Senato in sede deliberante il testo approvato dalla Camera, in modo da riuscire, con la stessa sensibilità e la stessa celerità dimostrata ieri, ad approvare definitivamente la modifica del 416-ter prima della pausa estiva. Solo se sapremo dare risposte concrete alle sfide che la lotta alla criminalità e la ricerca della verità ci pongono potremo dire di aver onorato la memoria di Agostino Catalano, Emanuela Loi, Eddie Walter Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli e di Paolo Borsellino”.