Roma, 13 lug. (LaPresse) – “La non ancora generalità dei diritti come la questione della maternità penalizza fortemente le donne. Si veda la scarsa natalità che affligge un paese che comunque nella crisi riesce a guardare al futuro, ma non nascono bambini”. Lo ha detto Guglielmo Epifani alla Conferenza nazionale delle donne del Partito Democratico presso il Centro Congresso Frentani di Roma. “Non siamo un paese per le donne e stiamo diventando un paese per vecchi”, ha aggiunto il segretario del Pd. Per Epifani quindi le donne sono le più colpite dalla crisi nell’ambito lavorativo.
“Gli stupri che si sono consumati a Istanbul e al Cairo, cosa ci dicono? – si è chiesto il segretario del Partito democratico – Che la sicurezza e la libertà della donne sono un metro della democrazia in ogni luogo”. “Non dobbiamo lasciare sole le donne soprattutto in questa battaglia di diritti e libertà. Dobbiamo superare anche noi uomini – ha aggiunto – questo senso di pigrizia”, cioè il fatto di non denunciare subito a gran voce quando dei diritti delle donne non vengono rispettati. “Non possiamo non vedere – ha aggiunto Epifani richiamando l’ultimo caso di cronaca nera italiana – le assurdità terribili che accadono, come il caso della donna che aveva denunciato il compagno per sei volte e poi è stata ammazzata”.
Parlando della questione della kazaka Alma Shalabayeva, moglie dell’oppositore Muhktar Ablyazov, ha detto: “Circa il rimpatrio forzoso di questa donna e della figlia, non sono convinto se si fosse trattato di suo marito sarebbe stata usata la stessa velocità”.
E sugli insulti xenofobi alla ministra Kyenge: “Io sono convinto che è tipico di una pseudo cultura (che penalizza le donne, ndr.) se qualcuno ha potuto usare degli epiteti razzisti e xenofobi contro la nostra ministra Kyenge”.