Roma, 30 giu. (LaPresse) – “Con l’ingresso della Croazia nell’Unione europea i popoli croato e italiano condividono un futuro comune nell’Europa unita. Radici profonde uniscono i nostri popoli e ci assegnano anche il dovere di ricordare le tragedie e le divisioni causate dalle ideologie totalitarie e dal più cieco nazionalismo nel secolo scorso”. Lo ha scritto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un articolo pubblicato dal quotidiano Il Piccolo in occasione delle celebrazioni che si svolgono oggi a Zagabria, a cui lui prende parte insieme al ministro degli Esteri Emma Bonino. La Croazia dalla mezzanotte entrerà ufficialmente nell’Ue.

“Oggi vogliamo volgere il nostro sguardo – continua Napolitano -all’avvenire, con sentimenti di gioia per il momento storico che stiamo per celebrare e di speranza per le prospettive che esso apre alle nuove generazioni. E’ questo lo spirito che ci indusse a sottoscrivere la dichiarazione congiunta dei Capi di Stato d’Italia e Croazia a Pola il 3 settembre del 2011, preceduta dalla partecipazione dei Capi di Stato di Italia, di Croazia e di Slovenia all’indimenticabile concerto diretto dal Maestro Riccardo Muti in Piazza dell’Unità d’Italia a Trieste il 13 luglio 2010. Furono, quelle occasioni, prove emblematiche del comune impegno per la sincera amicizia tra i nostri Paesi”.

“Mentre la Croazia – ha aggiunto Napolitano – diventa il suo ventottesimo Stato membro, l’Unione Europea compie scelte decisive su altri due aspetti di un’Europa aperta al futuro: l’avvio dei negoziati di adesione per la Serbia, il mandato negoziale per l’accordo di stabilizzazione e associazione del Kosovo. Siamo davanti a tre tappe dello stesso ampio processo d’integrazione euro-atlantica e per costruirne le premesse l’Italia ha avuto un ruolo costantemente trainante. L’Adriatico sta così tornando a essere una parte del mondo proiettata verso una maggiore integrazione a beneficio di tutte le nazioni che vi si affacciano o vi gravitano intorno. Al centro delle potenzialità che vi si dischiudono, anziché alla frontiera di un continente scisso in due blocchi, Trieste ritrova la tradizionale fisionomia di crocevia e crogiolo di grandi culture e di innumerevoli comunità. La via della crescita economica dell’intero Nord- Est italiano passa attraverso il rafforzamento dell’integrazione europea dell’Adriatico che oggi compie un altro passo in avanti”.

“Nello sviluppare capacità di stabilizzazione per una regione così importante come i Balcani occidentali e nel mantenere un dialogo costruttivo con i Paesi confinanti e vicini, la Croazia – ha concluso il capo dello Stato – ha saputo conquistare la fiducia europea. L’appartenenza all’Unione ne rafforzerà questo ruolo. E l’Italia continuerà a sostenerlo, come ha incoraggiato e appoggiato ogni passo dell’impegnativo cammino verso il traguardo dell’adesione. Occorre adesso lavorare insieme per portare a termine il processo di avvicinamento e adesione all’Europa unita dei Paesi dell’area balcanica, per contribuire al rilancio dello sviluppo economico dell’Unione e per perseguire con comune determinazione la costruzione di una Europa politica nell’interesse dei suoi cittadini”.

Napolitano al suo arrivo a Zagabria incontra il presidente della Repubblica di Croazia, Ivo Josipovic’ e, in serata, insieme agli altri capi delegazioni partecipa sulla Piazza Ban Jelac(ic’ alla cerimonia celebrativa che prevede gli interventi del Primo Ministro croato, Zoran Milanovic’, del presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, del vice primo ministro e ministro degli Affari Esteri d’Irlanda, Eamon Gilmore, del presidente della Repubblica di Lituania, Dalia Grybauskaite, del presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, e del presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. La cerimonia si conclude con il discorso del presidente croato Josipovic’.

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