Milano, 24 giu. (LaPresse) – Oltre al caso Ruby, ecco gli altri processi ancora in corso davanti ai tribunali di Milano e di Brescia che vedono coinvolto Silvio Berlusconi.

MEDIASET. Silvio Berlusconi il 26 ottobre 2012 è stato condannato in primo grado dai giudici della prima sezione penale di Milano a 4 anni di reclusione per frode fiscale (di cui 3 coperti da indulto), all’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e per 3 anni dagli uffici direttivi. Il Cavaliere è anche stato condannato a pagare, in solido con gli altri condannati, una provvisionale di 10 milioni di euro all’Agenzia delle entrate. Il collegio presieduto da Edoardo D’Avossa accoglie in pieno le tesi dell’accusa, sostenuta dai pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro. Secondo i giudici, infatti, Berlusconi è “ideatore” di un sistema che ha prodotto, attraverso una catena di intermediari e società schermo, una frode “fiscale notevolissima”. Sarebbero stati gonfiati ad arte i costi d’acquisto dei diritti dei film da trasmettere sulle reti Mediaset, creando così fondi neri.

I giudici hanno inflitto 3 anni al produttore cinematografico Frank Agrama, considerato dalla procura di Milano il “socio occulto” del Cavaliere in questa colossale truffa al Fisco, quantificata in 17,5 miliardi di lire nel 2000; in 6,6 milioni di euro nel 2001, in circa 4 milioni nel 2002, e in circa 2 milioni nel 2003. Per le toghe il comportamento di Berlusconi, nell’ambito del processo Mediaset sui diritti tv, dimostra una “naturale capacità a delinquere” per perseguire “il disegno criminoso”.

L’8 maggio 2013 la condanna viene confermata dai giudici della seconda corte d’Appello di Milano.

Il 19 giugno 2013 la Consulta boccia il ricorso sul conflitto di attribuzione presentato dai legali del Cavaliere per un’udienza del processo di primo grado. Il primo marzo 2010 i legali del Cavaliere avevano chiesto un rinvio dell’udienza perché Berlusconi presiedeva un Consiglio dei ministri per discutere del decreto legge anticorruzione (riunione poi rinviata).

Lo stesso giorno gli avvocati di Silvio Berlusconi hanno presentato il ricorso in Cassazione. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Niccolò Ghedini e Franco Coppi, che ha sostituito Piero Longo. La decisione è attesa non prima dell’autunno.

BNL UNIPOL, INTERCETTAZIONE FASSINO CONSORTE. Il 7 marzo Silvio Berlusconi è stato condannato in primo grado ad 1 anno di reclusione per la vicenda dell’intercettazione Fassino-Consorte, nella quale l’ex leader Ds chiede all’allora numero un di Unipol: “Allora, abbiamo una banca?”. La conversazione è avvenuta nel 2005 durante la scalata a Bnl da parte di Unipol, e viene pubblicata sul Giornale il 31 dicembre 2005 quando era ancora coperta dal segreto istruttorio. Due anni e tre mesi sono stati inflitti a Paolo Berlusconi, condannato per rivelazione di segreto d’ufficio in concorso con il fratello, ma assolto dall’accusa di ricettazione e, come chiesto dall’accusa, dal reato di millantato credito. La vicenda giudiziaria verrà comunque sepolta dalla prescrizione: i termini sono previsti per metà settembre. Berlusconi dovrà anche risarcire con 80mila euro l’allora leader dei Ds, Piero Fassino, che si era costituito parte civile.

QUERELA PM ROBLEDO A BERLUSCONI. Il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo ha intentato una querela per diffamazione e ha chiesto danni per 500mila euro a Silvio Berlusconi che aveva parlato di “pm infami, indegni, che tramano contro il presidente del Consiglio”, riferendosi ai magistrati milanesi che si occupavano del caso Mills. A occuparsi della causa è il tribunale di Brescia, competente per i procedimenti che tra le parti vedono magistrati milanesi. Per i legali di Berlusconi bisognava eccepire l’articolo 68 della Costituzione che tutela le opinioni dei parlamentari nell’esercizio delle loro funzioni. Il giudice del tribunale civile di Brescia ha trasmesso gli atti alla giunta autorizzazioni della Camera che esaminerà la questione mercoledì 26 giugno.

Sul fronte civile, inoltre, sono ancora in corso i seguenti procedimenti:

LODO MONDADORI. Fra tre giorni, il 27 giugno, davanti alla terza sezione civile della Cassazione, presieduta da Francesco Tritone, sarà esaminato il ricorso di Fininvest contro la sentenza di secondo grado con cui era stata condannata a versare oltre 560 milioni alla Cir di Carlo De Benedetti. La cifra, che è già nelle disponibilità della holding della famiglia De Benedetti, è stata congelata in attesa della decisione della Cassazione, che dovrebbe arrivare tra qualche mese. A stabilire il maxi risarcimento era stata due anni fa la Corte d’Appello di Milano, al termine di un lungo procedimento nato dal processo penale nel quale sono stati condannati in via definitiva per corruzione in atti giudiziari Cesare Previti, Vittorio Metta, Attilio Pacifico e Giovani Acampora.

SEPARAZIONE LARIO-BERLUSCONI. Poco prima dello scorso Natale il tribunale di Milano, sezione Famiglia, ha disposto la separazione tra Silvio Berlusconi e la moglie Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario. Alla ex consorte il Cavaliere deve versare 100mila euro al giorno a titolo di mantenimento: 36 milioni all’anno complessivi, qualcosa meno dei 43 richiesti inizialmente da Veronica. Berlusconi presenta ricorso chiedendo di sospendere il versamento di 3 milioni di euro al mese in attesa del giudizio di secondo grado, ma la Corte d’appello di Milano stabilisce che dovrà continuare a versare l’assegno di mantenimento. I giudici hanno concesso la sospensione soltanto per il periodo maggio-settembre 2010, quando la ex moglie viveva a Macherio. Ora si attende la sentenza di secondo grado.

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