Iva, Letta: Aumento non deciso da mio governo, sono fiducioso

Roma, 23 giu. (LaPresse) – “Sono fiducioso che si trovi una soluzione. Però dico ‘attenzione’, perché andare avanti a diktat non serve a nessuno. L’Iva è figlia di scelte non ha fatto il mio governo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Enrico Letta a ‘In ½ h’ su Rai3 a proposito dell’aumento dell’Iva previsto a fine mese al 22%. “Non è che io o il mio governo – ha spiegato – vogliamo aumentare l’Iva. L’Iva aumenta perchè è stato deciso nei mesi precedenti ed è già nel bilancio dello Stato. E’ figlio delle decisioni prese nella prima metà del 2011, quando c’è stato un momento di crisi profonda e il governo Berlusconi fece la scelta di eliminare gli assegni famigliari, di accompagnamento, ecc. Successivamente il governo Monti per evitare questa eliminazione spostò l’aumento sull’Iva. Ma l’aumento è già deciso, c’è. Noi dobbiamo trovare le risorse per spostarlo”. E a proposito dell’Imu Letta ha assicurato: “La riforma dell’Imu è stata fissata per legge entro il 31 agosto. Ci sarà. Ci impegniamo a mantenere l’impegno”.

GOVERNO – Circa la durata del suo governo, Letta, rispondendo a una domanda di Lucia Annunziata, ha affermato: “L’atteggiamento di Matteo (Renzi, ndr) è positivo e collaborativo. Questo governo è nato con 3 obiettivi: la ripartenza dell’economia, il tema fondamentale della riforma politica e la riforma costituzionale. C’è bisogno di 18 mesi per fare questo. Confermo quello che ho detto in parlamento e su cui il parlamento mi ha dato fiducia”.

LAVORO – Il premier durante l’intervista ha confermato il Cdm per mercoledì che sarà focalizzato sul tema del lavoro, con un occhio di riguardo per i giovani: “In Europa è crollata l’occupazione dei giovani e in Italia ancora di più. E’ un fenomeno in parte nuovo. Negli ultimi 5 anni i soldi pubblici sono stati messi per salvare il lavoro di chi lavorava già, pari a 38 miliardi di euro. Inoltre la riforma delle pensioni ha allungato l’età pensionabile e abbiamo bloccato le nuove assunzioni”. Per risolvere questa paralisi del lavoro in Italia, ha detto Letta, “mercoledì ci sarà un Consiglio dei ministri in cui approveremo un piano nazionale italiano per il lavoro per i giovani, soprattutto focalizzato sul Sud. Sarà impiegata una cifra significativa frutto del riutilizzo di fondi europei che non si riuscivano a utilizzare più nuove risorse”. Letta non ha voluto rilasciare nessuna indiscrezione sui conti di questo nuovo piano del lavoro, con il quale, però, ha spiegato, “potrò andare in Europa, essendo credibile, e potendo dire che l’Italia ha fatto un suo piano nazionale”. “C’è un negoziato in corso per un piano europeo” per il lavoro giovanile, ha aggiunto ancora, sottolineando che “il negoziato in corso è molto duro sull’utilizzo immediato di risorse per i giovani che escono dalla scuola e devono entrare in contatto con il mondo di lavoro. Sarà una specie di Erasmus per il lavoro”.

IDEM – “Domani pomeriggio incontrerò la ministra. Parleremo, vedremo tutte le cose e insieme decideremo cosa fare. Confesso che non ho visto ancora tutte le carte, noi dobbiamo essere garantisti e garantire che l’opportunità e il rispetto delle regole sono gli elementi chiave della vita del nostro governo. Non c’è nessun doppio standard”, ha spiegato in riferimento alla vicenda che ha travolto la ministra per le Pari opportunità Josefa Idem sull’Ici.

BERLUSCONI – In merito alle vicende giudiziarie che coinvolgono Silvio Berlusconi, Letta non si è sbilanciato: “Ho sempre pensato che io devo lavorare come se questi temi non ci fossero. Il mio governo rispetta l’autonomia della magistratura”.

CRISI – Una puntualizzazione sulla crisi e sull’approccio politico ad essa: “Chi dice che è tutto a posto e che la tempesta è finita sbaglia. Io sono il timoniere di questa nave: la situazione rimane complicata”. Obama, ha raccontato il premier, ha iniziato il suo discorso di pochi giorni fa dicendo: ‘Voglio ringraziare Mario Draghi, perché la sua opera ci consente di avere dell’ottimismo verso il futuro’. Queste parole le ha dette davanti alla Merkel e lei mi sembrava condividere”. “Non siamo mai usciti da una situazione di rischio – ha aggiunto Letta – siamo come tutta l’Europa in una situazione di difficoltà. Con scelte azzeccate siamo in una situazione che se non facciamo errori evitiamo” l’aumento della pressione fiscale.