Catania, 10 giu. (LaPresse) – Va avanti a rilento lo scrutinio a Catania, come sta avvenendo nelle altre città della Sicilia, dove si è votato per le elezioni amministrative. Nel capoluogo etneo, concluso lo scrutinio delle schede in 69 sezioni su 335, Enzo Bianco, candidato del centrosinistra, è al 51,17% dei voti, vedrebbe profilarsi la vittoria. Il sindaco uscente Raffaele Stancanelli, del Pdl, si attesta al momento al 35,87% dei consensi. Lidia Adorno, candidata grillina alla poltrona di sindaco di Catania, è ferma al 3,26% delle preferenze. Anche in Sicilia il centrosinistra viene premiato dalle urne. Come a Catania, il candidato del centrosinistra è in vantaggo, in base ai dati parziali, a Messina. Ed è avanti, sempre in base a dati parziali in una notte elettorale dallo spoglio molto lento, anche negli altri due capoluoghi di provincia al voto, Siracusa e Ragusa. Arrancano invece il Pdl e il centrodestra, che rischia di dover lasciare l’amministrazione dei capoluoghi di provincia siciliani governati da anni agli avversari del centrosinistra.
Per il Movimento Cinque Stelle, la Sicilia doveva essere un test fondamentale in questa tornata elettorale delle amministrative, visto il deludente esito delle comunali nel resto d’Italia. Ma con i dati parziali, nella lunga attesa della notte elettorale siciliana, sembra profilarsi un tonfo.
Percentuali di consensi in caduta libera in tutti e quattro i capoluoghi di provincia siciliani per il Movimento di Grillo: a Catania si passerebbe dal 33,6 % al 3,2%, a Messina dal 25,7% al 2,5% e a Siracusa dal 37,2% al 5,2%. Va meno peggio a Ragusa dove il consenso scende dal 39,3% al 14,9%. Un risultato, seppur relativo a un dato parziale, che configurerebbe il ballottaggio. Il bilancio della performance elettorale pentastellata, nella regione in cui questo a ottobre alle regionali è scoppiato il fenomeno grillino che ha portato al botto delle elezioni politiche che ha portato il M5S a essere il primo partito in un ramo del parlamento, se i dati veranno confermati, profilerebbe un fallimento del movimento del comico genovese prestato alla politica. Una débacle a 5 stelle poprio nella regione dove Beppe Grillo aveva profuso grande impegno con un tour elettorale delle amministrative denso di impegni e comizi.