Santa Margherita Ligure (Genova), 8 giu. (LaPresse) – “La disuguaglianza è una catena, è una zavorra, che non fa male solo a chi sta dalle parte svantaggiata ma danneggia anche chi è favorito”. Così il ministro dell’Integrazione, Cecile Kyenge, nel suo intervento al convegno dei giovani di Confindustria. “L’integrazione è fattore di sviluppo economico e di crescita del benessere – aggiunge Kyenge – non è sufficiente puntare solo sulla crescita economica, perchè genera disuguaglianze come lavoro nero ed evasione fiscale, fattori che comportano disagio sociale, ansia ed esasperazione. Una forte disuguaglianza sociale offende la libertà perchè sperpera il più importante dei capitali, quello umano”. “L’unione delle forze sane del Paese è necessaria, dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. La nostra è una società meticcia ed è utile riflettere sul contributo che possono offrire immigrati” ha proseguito al Kyenge. “Sono lavoratori, contribuenti, consumatori e imprenditori. Bisogna evitare il rischio di una concorrenza al ribasso tra immigrati e popolazione autoctona. Tra vecchi e nuovi italiani possono nascere sinergie. Sarebbe proficuo mettere in comune radicamento sul territorio dell’autoctono con la capacità di relazionarsi all’estero degli immigranti” ha concluso.