Roma, 5 giu. (LaPresse) “Il cosiddetto femminicidio, per usare un brutto neologismo entrato ormai nel linguaggio corrente, è già sanzionato, nel nostro ordinamento, con pene particolarmente severe”. Così il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri intervenendo in audizione in commissione alla Camera. È prevista, infatti, ha ricordato la Guardasigilli, “la pena della reclusione da 24 a 30 anni per l’uxoricidio, mentre per l’omicidio della vittima del reato di atti persecutori, da parte dello stalker, è previsto l’ergastolo”.
“Al di fuori dei predetti casi, tutte le altre ipotesi che il dibattito pubblico ascrive alla figura del cosiddetto femminicidio, sono comunque punite con sanzioni elevatissime”, ha aggiunto, sottolineando come il nostro ordinamento appare “assolutamente in linea” con gli indirizzi sovranazionali, e in particolare con le ipotesi di reato contemplate dalla Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza sulle donne e alla violenza domestica, il cui disegno di legge di ratifica è stato approvato nei giorni scorsi da questo ramo del Parlamento. “Ciò non esclude – ha concluso però Cancellieri – l’utilità di un approfondimento sulla opportunità di introdurre eventuali ulteriori misure, anche di carattere preventivo, volte a proteggere, in maniera più incisiva, le vittime e le loro famiglie”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata