Milano, 4 giu. (LaPresse) – “Devo per forza rimettermi alla guida del partito”. Così Umberto Bossi, intervista da Gad Lerner su La Repubblica annuncia le sue prossime mosse. “Mi hanno fatto incazzare – aggiunge Bossi – io la forza ce l’ho, il capo della Lega resto io. Tra dieci giorni nascerà il nuovo giornale ‘La lingua padana’, Ricominciamo dalla nsotra identità, ce n’è un bisogno enorme, e allora le assicuro che il traditore dovrà fare i conti con noi”.

Il traditore, spiega Bossi, è Roberto Maroni. “Sta distruggendo la Lega – spiega – butta fuori la gente. Di questo passo Veneto e Piemonte al prossimo giro le perdiamo. Tosi non mi è mai piaciuto. In Piemonte vogliono mettere a capo del partito Gianna Gancia, compagna di Calderoli, brava amminsitratrice ma dubito che abbia le doti per guidare il movimento. Calderoli? Si barcamena, cosa vuole”.

“Maroni – rincara – non ha i nostri ideali. Quando uno tradisce una volta, e nel 1994 quando ruppi con Berlusconi gli sedeva a fianco e si opponeva, poi tradisce sempre. Si illude di diventare il prelipotenziario di Berlusconi al Nord, ma il Berlusconi non rinuncerà mai a presentare le sue liste a casa nostra”.

E l’alleanza con Silvio Berlusconi? Berlusconi è stato “un moltiplicatore di consenso per noi” e “secondo me alla fine ci ha alzato i voti”. Ma “la destra è nazionalista, l’autodeterminazione è più facile che si realizzi con la sinistra. Perciò se per l’indipendenza si deve rompere con la destra, pazienza”.

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