Roma, 3 giu. (LaPresse) – “Il comune senso del pudore è merce rara, rarissima, quasi scomparsa. Spudorato significa senza vergogna. I partiti che hanno preso in ostaggio una Nazione per non dover rendere noti fatti inconfessabili non conoscono vergogna. Il governo nasce dall’emergenza dei processi di Berlusconi, dell’inchiesta del Monte dei Paschi di Siena, della trattativa Stato-Mafia e sotto la pressione della finanza internazionale”. Arriva ancora una volta dal suo blog l’attacco di Beppe Grillo ai partiti. L’ex comico genovese se la prende anche con il presidente del Consiglio. “Letta, capitan Findus, fa solo il palo e prende ordini”, si legge sul nuovo post. “Il presidenzialismo è un’idea di Berlusconi, vuol farsi eleggere presidente-duce d’Italia con l’aiuto delle televisioni che il pdmenoelle gli ha graziosamente lasciato da vent’anni ignorando ogni conflitto di interessi. Mediaset trasmette grazie a generose concessioni governative sulle frequenze nazionali”.
Poi Grillo attacca il Capo dello Stato per la sua previsione della durata del governo di larghe intese di Letta. “Napolitano, che sabato ha percorso via del Fori Imperiali a bordo della Flaminia presidenziale scoperta, un’immagine surreale del futuro della Repubblica, ha detto che ‘Il Governo Letta è un’esperienza a termine’, durerà 18 mesi, quando lui sarà alla soglia dei 90 anni. Mi domando, con quale autorità il presidente della Repubblica definisce la durata di un Governo? E perché 18 mesi?”. Il comico genovese spiega come “da luglio a dicembre del 2014 l’Italia avrà la presidenza del Consiglio dei ministri della Ue, in contiguità con le elezioni per il Parlamento europeo, nel giugno 2014, e con il rinnovo della Commissione Europea”. Con uno scenario interessante per Grillo: “Se il M5S si confermasse primo partito con il dissolvimento contemporaneo di pdl, il cui condannato in secondo grado per evasione fiscale potrebbe finire nelle patrie galere, e pdmenoelle, già scisso ufficiosamente in tre tronconi, il presidente della UE potrebbe essere espressione del M5S”. “Un’ipotesi da scongiurare a qualunque costo”, commenta sarcasticamente Grillo.