Roma, 30 mag. (LaPresse) – “Dobbiamo essere una Repubblica all’altezza dell’articolo 1 della Costituzione. Quel primo articolo ebbe grande significato, si discusse moltissimo in Assemblea Costituente e si scelse questa dizione, anzichè l’altra ‘E’ una repubblica dei lavoratori”. ‘Fondata sul lavoro’ è qualcosa di più, significa che c’è un principio regolatore, cui si debbono uniformare tutti gli attori sociali e tutte le rappresentanze politiche”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un’intervista rilasciata a Tg5.

“Teniamo presente – ha aggiunto il capo dello Stato – che la disoccupazione giovanile non è soltanto un problema italiano. ‘L’economist’ parla di 26 milioni di giovani nei paesi del mondo cosiddetto ricco che non sono più nel processo formativo, che non stanno facendo addestramento e che non hanno lavoro. Nell’insieme l’Organizzazione mondiale del lavoro ha fatto la cifra di 75 milioni di giovani disoccupati, qualcosa di simile alla pop di un grande Paese”. “La verità – ha aggiunto Napolitano – è che sono cambiate le tecnologie, i termini dell’occupazione, che si è colto molto in ritardo il rischio del dilagare della disoccupazione giovanile e in Italia lo sentiamo molto acutamente”.

Sempre parlando dei giovani, Napolitano ha detto: “Si deve innanzitutto garantire la massima attenzione da parte delle istituzioni – Governo, Parlamento e anche Regioni ed Enti locali – per la condizione dei giovani che rischia davvero di essere molto critica: ci si sente privi di prospettive, e si deve reagire anche a questo stato d’animo, a questa deriva psicologica”. “Certamente – ha concluso Napolitano – non bastano le assicurazioni, ma intanto credo che già solo il mettere l’accento sul problema serva, e poi occorrono decisioni, scelte concrete come quelle di cui proprio in questo momento si sta parlando in Italia e in Europa”.

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