Roma, 27 mag. (LaPresse) – I pronostici li davano testa a testa, invece Ignazio Marino chiude il primo turno delle elezioni amministrative di Roma con dodici punti di vantaggio su Gianni Alemanno. Candidato del centrosinistra e sindaco uscente dovranno giocarsi il Campidoglio al ballottaggio, quando l’affluenza sarà probabilmente ancora inferiore al già pur basso dato del primo turno. Alle urne si è recato il 52,8% dei romani, oltre 20 punti percentuali in meno rispetto al 2008, quando andò a votare il 73,52% degli elettori. Fuorigioco l’esponente dei Cinque Stelle Marcello De Vito, lontanissimo dai due sfidanti rimasti in gara. Quarto è Alfio Marchini, l’unico tra la folla degli altri contendenti capace comunque di attestarsi attorno al 10 per cento, quota con la quale l’imprenditore outsider potrà accedere al Consiglio comunale. Ora si apre il confronto sulle alleanze per il ballottaggio, dal quale si tira fuori De Vito: i grillini hanno fatto sapere che non appoggeranno né Marino né Alemanno.

“La partita è ancora aperta. La sinistra non canti vittoria. Combatteremo”, dice Alemanno, che crede nella rimonta. Ora che il partito dell’astensione rende il panorama romano liquido, il 30% incassato al primo turno dal sindaco uscente può essere lo zoccolo duro di una vittoria ancora a portata di mano. Per questo è pronto a giocare anche una carta nuova: un contratto con i romani “sulla gestione della cosa pubblica”, da stringere anche con chi non è andato ai seggi perché “nessuno vuole essere il sindaco di metà dei romani”.

La parola d’ordine è: riconquistare il non voto. E sempre per invogliare i romani ad andare a votare “farò un appello al voto questo sì più programmatico che si baserà sullo sviluppo, sulla sicurezza, sul lavoro e sul decoro”. “Cambieremo tutto, c’è bisogno di una rinascita”, è invece l’impegno di Marino, chirurgo e ormai ex senatore, che vuole riportare il Campidoglio al centrosinistra dopo cinque anni. “Voglio ascoltare tutti – dice- dobbiamo voltare pagina e lavorare tutti insieme per far rinascere questa città, uscire dalla palude che prima sembrava insuperabile, ma che adesso non lo è ma dobbiamo farlo tutti insieme e lo faremo”.

Marino è stato il candidato che ha vinto le primarie del centrosinistra, come outsider. Il suo diretto antagonista era David Sassoli, il più vicino all’apparato del partito. Positivo anche il commento di Andrea Pugliese dal comitato di Alfio Marchini: “La prima risposta è di soddisfazione, tre mesi fa non esistevamo, eravamo lo zero per cento, per cui da zero a dieci in tre mesi, dà la misura di un passo veloce”. Minimizza, invece, i risultati il grillino De Vito che dopo aver chiuso la porta a ogni forma di collaborazione, sul risultato non vuole sentirfe parlare di flop ma poi afferma: “Faremo opposizione molto seria, non superficiale o irresposabile, come spesso sento dire di noi. Saremo responsabili, concreti, determinati e convinti”. Tra Alemanno e Marino da domani si ricomincia, tra le strade, con i programmi e a colpi di talk show.

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