Roma, 21 mag. (LaPresse) – Revisione del reato di concorso esterno in associazione mafiosa, prevedendo un dimezzamento della pena in carcere, dagli attuali dodici anni a un massimo di cinque. E’ quanto prevede un disegno di legge presentato dal senatore eletto con il Pdl, Luigi Compagna, a palazzo Madama. Il provvedimento è stato assegnato alla commissione Giustizia. Il disegno di legge, che reca il titolo ‘Modifiche al codice penale concernenti il cosiddetto concorso esterno in associazione mafiosa’, prevede l’introduzione di due nuovi articoli (379 ter e 379 quater), relativi al favoreggiamento di associazione di tipo mafioso e assistenza agli associati. Il primo articolo recita: “Chiunque, fuori dei casi di partecipazione alle associazioni di cui all’articolo 416-bis, agevola deliberatamente la sopravvivenza, il consolidamento o l’espansione di un’associazione di tipo mafioso, anche straniera, è punito con la reclusione da uno a cinque anni”. Il secondo prevede che “chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato o di favoreggiamento, dà rifugio o fornisce vitto, ospitalità, mezzi di trasporto, strumenti di comunicazione a taluna delle persone che partecipano ad un’associazione di tipo mafioso, anche straniera, al fine di trarne profitto, è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni. La pena è aumentata se l’assistenza è prestata continuativamente”.
Subito, da più parti, si è alzato un coro di dissensi. Contrario alla proposta Sel che tramite le parole del responsabile giustizia della segreteria nazionale Francesco Forgione la definisce “vergognosa” e “immorale” alla vigilia della strage di Capaci, “un’offesa a tutte le vittime della mafia e alla democrazia italiana”. “Chi l’ha presentata – prosegue l’ex presidente della commissione antimafia – forse pensava ai suoi colleghi Marcello Dell’Utri, Nicola Cosentino e Antonio D’Alì sotto processo per questo reato. Occorre reagire. Non è tollerabile l’ipocrisia delle commemorazioni unanimi alle quali assisteremo anche dopodomani a Palermo in ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta. Diventa ogni giorno incomprensibile – conclude – la separazione tra queste posizioni politiche e la giustificazione dell’attuale maggioranza di governo”.
Contrario anche il Movimento 5 Stelle. Il senatore Vincenzo Santangelo ha commentato: “Ecco il grande impegno del Popolo delle Libertà per l’Italia: un disegno di legge per dimezzare la pena per il concorso esterno in associazione mafiosa. Questo reato per il quale il Pdl vuole dimezzare la pena viene contestato tra gli altri a Marcello Dell’Utri e Nicola Cosentino, all’ex assessore regionale della Lombardia Domenico Zambetti, all’ex presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo e all’ex sottosegretario Antonio D’Alì”.
Il leader dell’Italia dei valori Antonio Di Pietro spiega che “non è pensabile di poter punire chi commette questi reati con pene lievi o addirittura dimezzate. E’ immorale, oltre che incostituzionale, far modificare la legge per favorire questo o quel Dell’Utri di turno”.