Roma, 17 mag. (LaPresse) – “La tutela dei diritti delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali rappresenta l’ultima frontiera del lungo percorso storico che ha accompagnato l’affermazione e la protezione dei diritti umani. E’ un percorso che non ha una precisa data di nascita, ma che è il frutto di una evoluzione contraddistinta da situazioni di sofferenza, rivendicazioni, contrasti. Una storia fatta da tante persone che con la loro vita hanno voluto lottare per una società più autenticamente rispettosa dei diritti del singolo”. Lo ha affermato il presidente del Senato Pietro Grasso, in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia. “Non è casuale, quindi, che anche il confronto odierno nasca da una situazione di criticità, che ancora oggi vede le persone omosessuali, bisessuali e transessuali vittime di marginalizzazione, discriminazione e violenza – avverte l’ex magistrato – Una violenza ancora più odiosa perché investe il profilo forse più intimo della persona umana, quello che riguarda il nostro essere più profondo e che al contempo caratterizza il nostro modo di vivere la società”.
“Al di là delle violenze fisiche, che ancora persistono – denuncia Grasso – vi è poi una violenza psicologica che quotidianamente continua a perpetuarsi nei confronti delle persone Lgbt; è la violenza che nasce dai tanti piccoli e grandi pregiudizi che ancora oggi caratterizzano il pensiero sociale”. “Estremamente significativi sono a questo riguardo i dati emersi dal Rapporto Istat ‘La popolazione omosessuale nella società italiana’, promosso dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità e presentato il 17 maggio dello scorso anno”. – “I dati confermano come le discriminazioni siano radicate in tutti gli ambiti della vita – spiega Grasso in una nota – il 24% degli omosessuali/bisessuali dichiara di essere stato discriminato a scuola o all’università, il 22,1% al lavoro, il 29,5% nella ricerca di lavoro. Ma le discriminazioni riguardano anche la ricerca di una casa, i rapporti con i vicini, l’accesso ai servizi sanitari ma anche ai locali, agli uffici pubblici e ai mezzi di trasporto. Sono dati eloquenti che trovano la loro origine nella persistenza – conclude il presidente di Palazzo Madama – ancora oggi, nel sentire comune, di una percezione dell’omosessualità come un fenomeno deviato. L’evidenza di questi numeri ci induce a ritenere prioritario un intervento a livello istituzionale articolato su più livelli”. “Un primo livello di tutela è quello indicato dalle proposte di legge sul contrasto dell’omofobia e della transfobia che anche nella legislatura in corso, come in quelle precedenti, sono state presentate nei due rami del Parlamento. Obiettivo fondamentale di tali proposte – che negli anni passati non hanno mancato di sollevare un ampio ed animato confronto parlamentare – è quello di intervenire sulle norme esistenti per prevenire e reprimere in modo specifico anche chi commette o chi istiga a commettere atti di discriminazione per motivi fondati sull’omofobia e sulla transfobia”.
Il presidente del Senato si è poi soffermato sui giovani: “Fondamentale è l’informazione, la sensibilizzazione, l’educazione, rivolta in particolare ai più giovani, agli adolescenti: è, questa, una autentica priorità nel contrasto alle discriminazioni per motivi sessuali. Il progetto europeo RAINBOW (Rights Against Intolerance: Building an Open-minded World) – aggiunge nella nota Grasso – ha confermato l’importanza di politiche scolastiche contro l’omofobia e il bullismo omofobico fondate su progetti specifici da realizzarsi nelle scuole”.