Roma, 15 mag. (LaPresse) – “Pensiamo sia giusto alzare la voce, battere i pugni sul tavolo sui vincoli del patto di stabilità. Le cure hanno fallito e stanno uccidendo il Paese”. Così il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti durante una conferenza stampa, lanciando una mobilitazione alla quale hanno aderito anche i governatori di Puglia e Lombardia per chiedere un allentamento dei vincoli del patto di stabilità. “Per non morire dobbiamo voltare pagina, cambiare i vincoli – ha aggiunto – ad esempio escludendo dagli impegni del patto di stabilità gli investimenti necessari per utilizzare i fondi comunitari, che devono essere cofinanziati per essere sbloccati”. “Non escludo – ha concluso – che a questa iniziativa seguano iniziative di mobilitazione per tenere accesi i risultati sulla questione. Le difficoltà della crisi pesano sulle spalle dei cittadini, siamo qui per evitare che si sentano soli”.

“Da oggi noi intendiamo cominciare una campagna quotidiana che consenta anche al grande pubblico di conoscere i problemi che stanno condannando a morte le regioni, i comuni e la società. Non si tratta di un’espressione enfatica, è una condanna a morte che deve essere rappresentata davanti alle autorità di Governo nella sua nuda verità”, ha detto il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. “Il cappio al collo – ha aggiunto – si è stretto sempre di più, siamo al punto in cui l’osso del collo si spezza. Non possiamo sopravvivere, da 21 mesi siamo in recessione. L’Europa ha usato una medicina sbagliata. L’austerity ci condanna a morte. Noi non saremo in grado di inventare risposte che non ci sono”.

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