Roma, 6 mag. (LaPresse) – “Con Giulio Andreotti scompare un protagonista politico e un uomo di governo che ha fatto la storia d’Italia, dalla ricostruzione postbellica in poi. Leader tra i più autorevoli della Democrazia cristiana, ha saputo difendere la democrazia e la libertà in Italia in anni difficili, sia in quelli della contrapposizione tra cattolici moderati e comunisti, sia in quelli in cui la Dc diede un contributo decisivo, di vite umane e di valori, per la sconfitta del terrorismo brigatista”. Sono le parole di Silvio Berlusconi, a commento della notizia della morte di Giulio Andreotti.
“Contro la sua persona – ha ancora affermato il leader del Pdl – la sinistra ha sperimentato una forma di lotta indegna di un Paese civile, basata sulla demonizzazione dell’avversario e sulla persecuzione giudiziaria: un calvario che Andreotti ha superato con dignità e compostezza, uscendone vincitore. Quello usato contro di lui è un metodo che conosciamo bene, perché la sinistra dell’odio e dell’invidia ha continuato a metterlo in campo anche contro l’avversario che non riusciva a battere nelle urne. Per questo auspichiamo che agli anni della demonizzazione segua finalmente una pacificazione, di cui il governo appena insediato possa rappresentare il giusto prologo”.
“Andreotti è stato anche un’icona della cultura popolare per la sua longevità politica e per l’innata ironia – ha ancora detto Berlusconi – celebrata in molti libri e film. ‘Non c’è rosa senza spine, non c’è governo senza Andreotti’ diceva di lui il popolo. Era un’Italia che sapeva sorridere e amava la libertà. L’Italia migliore, l’Italia dei moderati, la nostra Italia”.
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