Torino, 25 apr. (LaPresse) – Si è conclusa con un nulla di fatto l’iniziativa di Occupy-Pd a Torino. Il gruppo ha preso parte a una riunione convocata dalla coordinatrice provinciale del partito, con parlamentari e presidenti di circolo, presentando un proprio documento nel qualche chiedeva a deputati e senatori l’astensione sul voto di fiducia al governo nel caso in cui fosse confermata la matrice a forte caratura politica dell’esecutivo.
Una posizione oltranzista che ha raccolto consensi tra i circoli ma non tra i parlamentari, che hanno preferito una posizione decisamente più conciliante. Ok al governo politico, ma “che segni una forte discontinuità rispetto al passato”, è stata linea scelta dalla maggioranza, spiega il senatore Stefano Esposito, storico esponente del partito in Piemonte.
Insomma buttata giù l’amara pillola di un governo politico Pd-Pdl, l’idea è quella di spingere nomi nuovi sul fronte del centrosinistra, come quello dell’ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino, ben visto anche dai renziani, o quello del responsabile giustizia del partito, Andrea Orlando, in modo da convincere anche il Pdl a fare altrettanto.
Il tentativo è quello di arrivare a un confronto svecchiato tra i due partiti, che permetta di arrivare ad avere, in risposta a Chiamparino-Orlando, nomi come Lara Comi e Maurizio Lupi dal lato Pdl, evitando vecchi schematismi come Violante-D’Alema-Franceschini contro Schifani-Gelmini-Quagliariello.
Un tentativo che potrebbe avere qualche successo. I contatti con Chiamparino ci sono stati, assicurano fonti ben informate, l’ex sindaco è in corsa.