Roma, 24 apr. (LaPresse) – Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha convocato per le ore 12.30 di oggi, al Palazzo del Quirinale, Enrico Letta. E al Colle Letta ci è arrivato a bordo della sua auto, una quindicina di minuti prima dell’ora della convocazione.
Subito da Alfano arriva un avvertimento al Pd. “Abbiamo la netta impressione che il Pd un governo forte non voglia farlo, ma non possa dirlo. E’ desolante la lettura, sui giornali di questa mattina, delle dichiarazioni di numerosissimi esponenti del Partito Democratico. Un florilegio di attacchi al Popolo della Libertà, al suo leader e alla storia del nostro partito, unito a organigrammi, nomi, poltrone e cadreghe varie. Il tutto aggravato da una inquietante sudditanza psicologica a una sorta di primato dei tecnici”, dichiara il segretario politico del Pdl, Angelino Alfano. “Prima ancora di sapere chi sia il presidente incaricato, è bene chiarire al Pd che per noi non ci sarà un nuovo caso Marini, non daremo il sostegno a uno di loro cui loro non daranno un sostegno reale, visibile, con nomi che rendano evidente questo sostegno e con un programma fiscale chiarissimo ed inequivocabile. Non intendiamo pagare altri prezzi per la nostra lealtà e ribadiamo che o il governo è forte, politico (con i tecnici abbiamo già dato), duraturo e capace di affrontare la crisi economica oppure, se si tratta di un governicchio qualsiasi, semibalneare, lo faccia chi vuole, ma noi non ci stiamo”, conclude Alfano.