Roma, 23 apr. (LaPresse) – “Renzi mette in fila una serie di proposte, alcune innovative e condivisibili, altre di impianto liberista per me sbagliate. Con lui voglio discutere e capire se nel suo vocabolario c’è posto per la giustizia sociale. E poi mi colpisce se pensa di rottamare gli inciucisti e rilanciare l’inciucio”. Lo afferma in una intervista a La Repubblica il leader di Sel Nichi Vendola.
Rispetto al rapporto con Pd, Vendola sottolinea: “Siamo stati i più leali verso il centrosinistra alternativo al centrodestra. Leali verso una persona perbene e sfortunata come Bersani”. “Ci sono interlocutori preziosi – continua – tra i democratici, penso a Barca. Però mai lavorato sull’ipotesi di mordere ai fianchi il Pd e di reclutae eventuali profughi o fuggiaschi. Il problema è più grande: il centrosinistra è pieno di macerie, persino il nostro vocabolario è lontano dai bisogni e dalla rabbia delle nuove generazioni. Perciò l’11 maggio apriremo il cantiere delle fabbriche di una nuova nuova sinistra di governo”.
Riguardo alla scelta di votare per Stefano Rodotà per il Quirinale, e non per Giorgio Napolitano, spiega: “Ho detto no all’operazione politica che c’era dietro alla rielezione di Napolitano al Quirinale, il governissimo. L’uomo ha fatto un gesto di grande generosità accogliendo l’invito dei partiti a coprire la voragine aperta nel sistema politico. Napolitano è entrato nell’arena da par suo, con la sollennità di chi indica la strada di una condivisione deputara dalla vergogna”. “Quelle di Napolitano – prosegue – sono parole che avrei sottoscritto se dall’altra parte della barricata ci fosse stato Aldo Modo e una balena bianca. Invece dall’altra parte c’è il Caimano e tutta intera l’implosione del sistema dei partiti e di una irrefrenabile pirale corruttiva che ha divorato la credibilità politica”.
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