Quirinale, dopo il ritorno di Napolitano oggi è il giorno di Grillo

Roma, 21 apr. (LaPresse) – E’ stata convocata per le 15 oggi in piazza Santi Apostoli, la manifestazione del Movimento 5 Stelle contro la rielezione di Giorgio Napolitano al Quirinale, arrivata al termine di una tre giorni estenuante per la scelta del nuovo capo dello Stato, che ha portato il Pd al tracollo, con le dimissioni della presidenza e dell’intera segreteria. Per presentare la manifesazione alle 12 si è tenuta una conferenza stampa alla Città dell’Altra Economia di Roma, alla quale erano presenti il leader Beppe Grillo, il capogruppo al Senato Vito Crimi, e quello alla Camera Roberta Lombardi, e tutti i parlamentari M5S.

Dopo due autobocciature, prima Franco Marini e poi Romano Prodi, Pier Luigi Bersani ieri mattina è salito al Colle a pregare Napolitano di ricandidarsi. Una richiesta avanzata anche da Pdl, Scelta civica, Lega, e dai rappresentanti delle Regioni che Napolitano, dopo qualche ora di riflessione, ha accettato. Una scelta, quella del Pd, che non è andata giù ai grillini, che speravano in un ripensamento di Bersani e in un appoggio all’ultimo minuto a Stefano Rodotà. Il Movimento 5 Stelle ha denunciato subito “l’inciucio”, denunciando un accordo sottobanco per un governo di larghe intese. “L’accordo lo hanno già fatto – denunciava ieri sera il deputato grillino Roberto Fico, parlando in piazza di Spagna, dove era arrivato uno dei tanti rivoli della enorme manifestazione che ha bloccato tutto il centro di Roma -. Napolitano diventa presidente per far nascere un governo con l’accordo malefico del Pdl. Questi partiti non si interessano del bene collettivo ma cercano solo di mantenere una posizione all’interno del palazzo”.

Piazza Montecitorio era stata presidiata fin dal mattino, ma è stato quando è arrivato l’annuncio della avvenuta rielezione, poco dopo le 18, che è esplosa: “Vergogna”, “buffoni”, “tutti a casa”, i cori più ripetuti. La folla è cresciuta a dismisura fino a invadere la vicina piazza Colonna, di fronte a palazzo Chigi, e poi tutto il centro. Contestati i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso. I manifestanti hanno invaso via del Corso, piazza di Spagna, fino a piazza del Popolo.

“Ci sono momenti decisivi nella storia di una Nazione. Oggi, 20 aprile 2013, è uno di quelli. E’ in atto un colpo di Stato”, ha commentato Beppe Grillo sul suo blog. Si attendeva il suo arrivo, in un clima di tensione crescente, con i blindati delle forze dell’ordine che avevano bloccato l’accesso al Parlamento e a palazzo Chigi. Poi lo stesso Grillo ha prima pubblicato un monito su Twitter: “Una raccomandazione: nessun tipo di violenza, ma solo protesta civile. Isolate gli eventuali violenti”. E poi l’annuncio di un passo indietro: “Arriverò a Roma durante la notte e non potrò essere presente in piazza. Domattina organizzeremo un incontro con la stampa e i simpatizzanti”. Quando lo ha scritto, Grillo era dato già per presente a Roma da diversi parlamentari M5S. Molti perciò hanno letto in questo repentino cambiamento un gesto di responsabilità. La tensione crescente poteva facilmente sfociare in disordini, anche gravi, e Grillo avrebbe voluto così smorzarla, stemperare gli animi.

Oggi il Movimento 5 Stelle ha tenuto prima una conferenza stampa, e poi una manifestazione. E’ stato intorno alle due di notte che la capogruppo del M5S alla Camera, Roberta Lombardi, ha annunciato il posto e l’ora: le 15 in piazza Santi Apostoli. E’ presumibile dunque che le trattative con la questura siano andate avanti fino a poco prima e che lo stesso Grillo vi abbia preso parte. E non è escluso che proprio dalle forze dell’ordine o da alti vertici istituzionali sia arrivato al comico genovese il richiamo al senso di responsabilità. La manifestazione infatti ieri sera è proseguita ancora a lungo, con alterni momenti di tensione, concludendosi con una marcia verso il Quirinale. I manifestanti però sono stati mantenuti a distanza dal palazzo e, intorno alle 23.30, il corteo si è sciolto e la situazione è tornata alla calma.