Colle, incognita numeri su Prodi: per ora non ci sono. Grillo: Votarlo? mai

Roma, 19 apr. (LaPresse) – Servono voti, altrimenti anche la candidatura di Romano Prodi al Quirinale, avanzata questa mattina dopo l’assemblea dei ‘grandi elettori’ del Pd, potrebbe essere un buco nell’acqua. Al momento i voti certi, dando per assodata la compattezza in seno al Nazzareno, sono solo 450: 330 tra senatori e deputati del Pd, 37 di Sel e 23 dei delegati delle regioni. Numero lontano dal quorum di 504 previsto a partire dalla quarta votazione (che si aprirà oggi pomeriggio alle 15.30). Mancano infatti i voti fondamentali di Scelta civica, che questa mattina ha confermato che nella quarta votazione scriverà il nome di Anna Maria Cancellieri. Il ministro dell’Interno potrebbe infatti rappresentare un pericolo per il professore. Oltre ad essere il cavallo da corsa del partito di Mario Monti, che conta 69 ‘grandi elettori’, Cancellieri sarà appoggiata anche da Fratelli d’Italia (9 deputati, ndr) e piace molto sia alla Lega Nord che al Pdl.

Il Carroccio e il partito di via dell’Umiltà scioglieranno la riserva dopo il terzo scrutinio. Si svolgeranno infatti in contemporanea a Montecitorio, alle 14,30, le due riunioni di Lega e Pdl. Maroni vedrà i suoi al gruppo, mentre Berlusconi ha convocato senatori e deputati nella sala Colletti sempre alla Camera. Prima il cavaliere vedrà lo stato maggiore del partito a Grazioli, è comunque escluso che i voti dei pidiellini convergano verso Prodi, da sempre nome avverso al Cavaliere.

E i Grillini non arretrano sulla candidatura di Rodotà, frutto delle Quirinarie. E dal fondatore del M5S non arriva nessuna apertura verso il profesore. Anzi: “Ho parlato con Rodotà, non si ritira. Il nostro candidato è il signore e professore Rodotà. E’ un signore che ha dato la sua disponibilità, uno che è rimasto fuori dai giochi”, ha detto Grillo a un comizio a Manzano, in provincia di Udine. “Nessuno del Movimento si è sognato di votare Prodi e né lo farà in futuro, mai!”, ha aggiunto.