Roma, 18 apr. (LaPresse) – “Pier Luigi Bersani ha fatto cose straordinarie fino a ieri, poi ha fatto una cosa che non ho capito: ha virato in mare aperto quando stava per entrare in porto. Cosa è cambiato? Mi piacerebbe capirlo”. Le parole di Laura Puppato, senatrice del Pd ed ex candidata alla primarie del centrosinistra, riflettono la meraviglia di molti che dentro il partito hanno poco chiare le manovre degli ultimi giorni del segretario. La scelta di Franco Marini per il Quirinale ha colto molti di sopresa ieri sera, tanto da ricordare a qualcuno Enrico Oliveri, il protagonista del film ‘W la libertà’, di Roberto D’Angio, nelle sale in queste settimane. Enrico Olivieri, interpretato da Tony Servillo, è un burocrate e segretario di un partito di sinistra. Sotto la sua stanca guida il partito arranca sempre più: Oliveri lo capisce e, in crisi, abbandona tutti scegliendo di sparire.
Al suo posto arriva il fratello gemello, fisicamente identico a lui ma, dal punto di vista caratteriale, l’esatto opposto: imprevedibile, geniale, lunatico, estroverso e straordinariamente comunicativo. Viene giudicato ‘pazzo’ e infatti è in cura presso un ospedale psichiatrico. L’esito, nel film, è trionfale: il gemello pazzo spospola e vince. Il contrario di quello che sta accadendo nella realtà, in cui la svolta non sta certo procurando consensi al segretario Pd. Un film profetico, si direbbe, visto lo sbigottimento di quelli che nel partito non “riconoscono più il loro segretario”.
Anche il leader di Sel Vendola ha notato la similitudine, e ha citato il film: “Perché Bersani ha fatto tutto questo? Perché ha paura di vincere”, ha detto, citando il punto della pellicola in cui il protagonista parla del timore della vittoria: problema che evidentemente non ha il suo gemello folle.