Pontida (Bergamo), 7 apr. (LaPresse) – “Siamo uniti, non possiamo dividerci. E’ quello che vogliono i nostri avversari. Hanno paura di noi e allora scrivono stronzate”. Lo assicura il segretario della Lega Roberto Maroni, che dal palco di Pontida esclude che il partito possa dividersi. “Siamo in tanti sul sacro suolo di Pontida. Abbiamo smentito i gufi che volevano la Lega finita, divisa, la resa dei conti di Pontida. Andate a quel paese – ha aggiunto – giornalisti di regime”.
“Non possiamo dividerci”, ha ribadito Maroni. “Questo è il messaggio che voglio si senta forte da Pontida: unità di un movimento che lotta per ottenere risultati concreti e il risultato concreto è la nostra libertà”. Il segretario della Lega ha anche risposto alle critiche di Umberto Bossi che nel suo intervento aveva detto di non essere d’accordo sulla necessità di tralasciare Roma a favore delle regioni del nord. “Ha ragione Umberto Bossi – ha detto – a dire che c’è anche Roma, ma i governatori devono restare qui per fare quello che Roma non può e non vuole fare”. “Caro Umberto – ha proseguito rivolto al Senatur, al suo fianco – devi andare giù a Roma a fare la guerra insieme ai nostri parlamentari”. Maroni e Bossi si sono abbracciati sul palco di Pontida ed entrambi hanno sottolineato la necessità di restare uniti.
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