Consultazioni, Onida: Priorità riforma elettorale o resta roulette russa

Roma, 31 mar. (LaPresse) – “È un tentativo che il capo dello Stato vuole fare per cercare di sbloccare la situazione tra i partiti che non riescono a formare una maggioranza. È un gruppo di lavoro, uno strumento e un supporto al fine di consigliare vie possibili per sciogliere i nodi irrisolti, e quindi favorire un’intesa. Speriamo che possa essere utile in questa direzione. Sul terreno economico è forse più facile raggiungere un accordo sulle urgenze vista la particolare situazione. Su quello istituzionale il primo obiettivo dovrebbe essere favorire un’intesa sulla legge elettorale, perché se si va allo scioglimento delle Camere bisogna andarci con un nuovo strumento” per evitare la “iattura” di una nuova “roulette russa”, dal momento che l’attuale legge “consente a chi vince la lotteria con un voto in più degli altri di prendersi tutto”. Lo dice in un’intervista a ‘Repubblica’ Valerio Onida, membro del gruppo di lavoro composto di ‘saggi’ sulle istituzioni nominato ieri dal capo di Stato Giorgio Napolitano.

“Non è una commissione – sottolinea Onida – ma un piccolo gruppo di lavoro che deve dare un ausilio per sciogliere nodi che la politica, i partiti, le forze in Parlamento sono chiamati a sciogliere, non essendo però ancora riusciti a farlo. Persone di diversa estrazione faranno approfondimenti utili perché la politica possa affrontare più facilmente quelle questioni. Non va enfatizzato il ruolo di questo gruppo perché non siamo chiamati a essere i salvatori della patria, ma dobbiamo solo dare un ausilio. Il vantaggio essenziale è che si parlerà di cose da fare, non di alleanze”.

“Non ci sono molte alternative.- fa notare l’ex presidente della Corte Costituzionale -. O si trova un’intesa perché un governo ottenga la fiducia delle Camere, oppure le Camere stesse dovranno essere sciolte, e non si può farlo prima che sia stato eletto il presidente della Repubblica. E sarebbe una iattura andare al voto senza aver riformato la legge elettorale. Questo a me pare un presupposto fondamentale”.

Sul dopo-voto che ha gettato il Paese in una situazione di stallo Onida dice: “Periodi difficili ce ne sono stati tanti, la singolarità di questo momento è che non si riesca a formare un governo. Questa è la conseguenza del voto. Cinque anni fa i risultati elettorali presentavano un panorama assai diverso in cui c’era una forte predominanza di due protagonisti politici di cui uno ottenne la maggioranza. Adesso non è così”. Quali tempi si prevedono per chiudere? “Immagino che dovranno essere molto brevi”, dice Onida.