Mafia, Corte appello respinge richiesta arresto per Dell’Utri

Roma, 26 mar. (LaPresse) – La Corte d’appello di Palermo ha respinto la richiesta d’arresto per l’ex senatore Pdl Marcello Dell’Utri, avanzata dalla procura dopo la sentenza di condanna a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Nel provvedimento che respinge la richiesta, spiega il suo legale, l’avvocato Giuseppe Di Peri, “si fa riferimento alla circostanza che sono stati esclusi pericoli di fuga sulla scorta della sua costante presenza in aula”.

“Il senatore Dell’Utri – spiega – ha dato prova ieri di non volersi assolutamente sottrarre a eventuali provvedimenti restrittivi della libertà. Lo ha dimostrato con la sua presenza in aula non solo nel momento dell’arringa dei suoi difensori ma anche nel momento in cui si è data lettura del dispositivo della sentenza. Questo esclude in modo radicale il pericolo di fuga. La Corte credo che abbia valutato in modo ponderato queste circostanze. Il senatore peraltro recentemente è stato più volte all’estero, rientrando proprio per le udienze, anche in ultimo per la sentenza. Credo che la Corte neppure sapesse che il senatore è stato all’estero”.

UN PROCESSO DI VENT’ANNI. La vicenda del processo a Dell’Utri è molto lunga. Fu la procura di Palermo a indagarlo nel 1994. Nel 2004 fu condannato in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, più due di libertà vigilata. Nel 2010, in appello, la condanna fu ridotta a 7 anni: condannato per i fatti fino al 1992, fu assolto per quelli successivi. La Cassazione poi, confermando la parte post-1992, aveva rinviato il processo alla Corte d’appello per quelli precedenti. E ieri è arrivata la nuova condanna. Ora si tornerà ancora in Cassazione per la sentenza definitiva. Fino a quel momento Dell’Utri sarà ancora libero. Di qui l’idea del pericolo di fuga e la richiesta della procura.