Roma, 25 mar. (LaPresse) – Si respira pessimismo a Roma sull’esito del mandato esplorativo di Pier Luigi Bersani. Le probabilità di riuscire a formare un Governo si assottigliano. La Lega conferma l’intenzione di incontrare il premier incaricato insieme all’alleato, il Pdl (l’appuntamento è previto alle 16.15), il che indica chiaramente la volontà di evitare ogni accordo separato di ‘desistenza’ in vista di possibili riforme. Scartate le possibilità di un aiuto dallo schieramento di centrodestra, a Bersani non resta che la formazione di centro di Mario Monti, che però non ha i numeri per garantire la nascita di un governo. E’ stato lo stesso Bersani a dirlo apertamente, oggi durante la direzione del Pd: “Noi chiediamo a Scelta civica una intesa e agli altri di non impedire una soluzione”.
Sia nel centrodestra che nel centrosinistra – riferiscono diverse fonti – sembrano tutti convinti che si andrà presto al voto. E la stessa scelta di trasmettere in streaming l’incontro tra Pd e Movimento 5 stelle sarebbe figlia di questa prospettiva: per Bersani sarebbe un modo per mostrare di chi è la responsabilità se l’esecutivo non si fa, per i grillini sarebbe un modo di dimostrare la propria intransigenza con la casta di fronte al proprio elettorato.
Per quanto riguarda poi la partita del Quirinale, il segretario del Pdl Angelino Alfano ha rilanciato l’offerta di Berlusconi: “Siamo disponibili a fare in modo – ha detto – che nasca un Governo anche capitanato da Bersani, per il bene dell’Italia. Perché in questo momento o si fa così o non c’è un Governo, ma meritiamo una nostra rappresentanza al Quirinale”. Ma il Pd oggi ha messo in chiaro di non avere intenzione di trattare il tema per il momento. “Non mescoliamo temi ultronei – ha detto Bersani – non portiamo le nostre istituzioni a questo livello. Non mi si parli di scambi”. Incassato il no, anche il Pdl inizia a pensare, e lo dice apertamente, all’idea del voto: “Dagli ultimi sondaggi – ha detto Alfano – siamo sopra al 24 per cento, al 31,4% con la Lega, e siamo sopra di un punto e mezzo alla coalizione di centrosinistra. Poi c’è Monti all’8,5, con Scelta civica al 5, e Grillo al 24,9%. Quindi siamo la prima coalizione del Paese cosa che non si era verificata durante la campagna elettorale, quando pure avevamo sfiorato il sorpasso”.
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