Roma, 20 mar. (LaPresse) – E’ finita la prima giornata di consultazioni. Nessuno scossone, in attesa dei fuochi artificiali di domani con Grillo alle 9.30, poi Pdl, Lega e Pd alle 18 con il possibile incarico a Bersani. Il presidente Napolitano ha ascoltato i partiti minori, ed i presidenti di Camera e Senato. Un noe forte non c’è, una maggioranza nemmeno. La via resta strettissima e il presidente Napolitano dovrà trovare una via d’uscita, comunque. Perché un’Italia senza Governo rischia moltissimo.
“Noi pensiamo che la prova di offrire al Paese un programma e un governo spetti a Bersani”. Lo ha detto il leader di Sel, Nichi Vendola, al termine delle consultazioni al Quirinale con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. “Abbiamo espresso gratitudine a Napolitano per come ha svolto il suo ruolo. che ha espresso saggezza ed è stato un custode dei valori della Costituzione” ha aggiunto Vendola che vuole una politica che “deve sentire il dolore dell’Italia e deve rispondere alla speranza di un grande cambiamento, che a ha che fare con il coraggio. Serve – ha aggiunto Vendola – superare l’avvitamento con coraggio e andare avanti con il cambiamento”. Poco prima anche i socialisti di Nencini avevano indicato il leader del Pd: “Abbiamo risposto all’indicazione in maniera precisa e cioè una figura che riuscisse a costruire un governo e abbiamo indicato Bersani come figura che tiene conto in momenti di difficoltà dei problemi del Paese”. C’è “la consapevolezza che la coalizione di centrosinistra che ha condotto la campagna elettorale, mantiene la sua coesione anche in giorni particolarmente importanti come questi” ha aggiunto. Sulla stessa linea stamane la Svp. “Bersani sarebbe la persona adatta a formare un governo, a rilanciare lo sviluppo economico-sociale del Paese, ad avviare le riforme necessarie di cui il paese ha bisogno” avevano detto Ricard Theiner, segretario della Svp alle consultazioni insieme ai parlamentari Karl Zeller (Senato) e Daniel Alfreider (Camera).
Gli ultimi a parlare oggi con il capo dello stato sono stati i ‘montiani’. Da parte loro è arrivata una richeista di conferma al Governo insediatosi a novembre 2011. “E’ necessario iniziare la legislatura dando vita a un Governo capace di continuare e intensificare l’azione intrapresa nell’ultimo anno per quanto riguarda sia le riforme strutturali, premessa della crescita, sia il ruolo attivo di stimolo dell’Italia nel processo politico europeo” ha spiegato Andrea Olivero, coordinatore di Scelta Civica.
I partiti sfilati in mattinata sie rano detti tutti contro la candidatura di Bersani. “Al Paese serve un piano B, che non passa per Bersani” aveva detto Mario Ferrara dell’Mpa, al termine delle consultazioni al Quirinale. “La soluzione di un’esplorazione – prosegue Ferrara – non va bene: non servono giovani marmotte ma un Presidente del Consiglio. Noi abbiamo fiducia nel capo dello Stato”. “Siamo d’accordo con la necessità di fare un governo subito perchè siamo molto preoccupati dell’immagine dell’Italia all’estero” aveva detto il presidente del Movimento associativo degli italiani all’estero (Maie), Ricardo Merlo. “Abbiamo esposto al presidente la necessità di avere un governo quanto prima. Il governo è necessario per mettere al riparo il Paese dalle tempeste” aveva aggiunto Pino Pisicchio, deputato del gruppo Misto. “Non siamo disponibili a inciuci, ma siamo disponibili a lavorare per il bene del Paese. Se nascesse un governo di scopo con obiettivi precisi, riteniamo che alcuni dei punti del nostro programma potrebbero aiutare a cercare di far uscire il Paese dalla più grave situazione economica dal dopoguerra a oggi”. Lo ha detto il rappresentante di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto.