Roma, 17 mar. (LaPresse) – “Mi scuso se scrivo solo oggi, ma penso che poche giornate siano state per me difficili come quella di sabato. Nella mia vita non ho mai nascosto la mano dopo aver tirato il sasso e non inizierò a farlo ora per convenienza personale o di immagine. Nè vorrei che scelte personali dettate esclusivamente dalla mia coscienza e dagli eventi vissuti sabato pomeriggio portassero danno o sospetti (completamente infondati) su quella parte maggioritaria di cittadini Senatori che ha votato nel ballottaggio di ieri scheda bianca o nulla. Quindi se si cercano i colpevoli di ‘alto tradimento ai principi del M5S’, ecco, uno l’avete trovato”. E’ questo il messaggio scritto su Facebook da Giuseppe Vacciano, senatore del Movimento 5 Stelle, che confessa in questo modo tramite social network di aver votato Pietro Grasso per la presidenza del Senato.
“A causa delle funzioni da me svolte – ha scritto il senatore grillino – ero posizionato in questi primi giorni d’aula in una posizione fisicamente distante dal gruppo 5 Stelle. Salire sabato pomeriggio su quei banchi e restare tutto il tempo a guardare i volti dei miei colleghi senza poter scambiare una parola è stata una prova durissima, ma più duro è stato portare nel cuore i volti, le lacrime degli amici Siciliani e Calabresi (non solo loro) e leggere il messaggio di una persona che la mafia ha colpito più duramente di tanti altri. Così, di fronte al rischio di vedere nuovamente una persona come quella proposta dal Pdl quale seconda carica dello Stato (non credo che i cittadini italiani meritino una cosa del genere), pure con mille dubbi e consapevole che tra Pd e Pdl non esiste il meno peggio, ho votato Grasso, non potendo più votare per l’unico candidato al quale avrei affidato quell’incarico: Luis Alberto Orellana”.
“A volte – prosegue ancora Vacciano – seguire la propria coscienza porta a delle scelte ed io, liberamente, ho deciso di farne una. Mi rendo conto che questa mia posizione, pur non rappresentando in alcun modo un’apertura di credito a chicchessia (vostro diritto non credermi, ma credo che potrò agevolmente confermare con i fatti) e tanto meno, come fantasiosamente è stato detto e scritto una sorta di ‘do ut des’ del M5S in vista delle elezioni di figure forse anche più rilevanti ai fini del Movimento (quali i Questori o i presidenti di Commissione), può creare danni al Movimento e dato che persone migliori e più preparate di me possono prendere il mio posto senza alcun problema, lunedì e martedì sarò a Roma per discutere l’ opportunità delle mie dimissioni”.
Vacciano conclude il suo post scrivendo che non è stato obbligato da nessuno, tantomeno da Grillo, nella sua scelta, per poi specificare che questo voto non significa per lui dare fiducia al Pd.