Roma, 16 mar. (LaPresse) – L’ex procuratore antimafia Pietro Grasso è stato eletto presidente del Senato. L’esponente del Pd ha raccolto 137 preferenze tra i colleghi, mentre Renato Schifani si è fermato a 117 voti. Sono state 52 le schede bianche, 7 le nulle. Movimento 5 Stelle e Scelta civica avevano annunciato che avrebbero lasciato la scheda bianca, ma evidentemente, considerando che il centrosinistra a palazzo Madama poteva contare su 124 voti, dalle due formazioni è arrivato un aiuto di almeno una decina di voti.
IL TENTATIVO DEL CENTRODESTRA DI BLOCCARE IL VOTO. Per impedire l’elezione di Grasso il centrodestra ha tentato anche la carta di una lettura restrittiva del regolamento. Terminate le operazioni di voto, il senatore leghista Roberto Calderoli ha preso la parola dicendo che da regolamente sarebbe servito per una elezione valida il raggiugimento di una maggioranza relativa e che quindi andavano contate anche le schede bianche. Un trappola, perché era chiaro che le schede bianche sarebbero state numerose, essendo stata quella l’indicazione data dal M5S e da Scelta civica ai propri senatori. Col conteggio delle bianche si sarebbe sollevata la soglia del numero di voti da raggiungere per essere eletti e quindi Grasso non ce l’avrebbe fatta. Il presidente di turno dell’aula, però, Emilio Colombo, è stato di diverso avviso e ha respinto l’interpretazione. Se l’avesse accolta, come Calderoli aveva previsto, Grasso non sarebbe stato eletto presidente. La somma dei voti ai due candidati e delle schede bianche sarebbe stato pari a 306. Sarebbero stati necessari perciò almeno 154 voti. Al contrario, con l’interpretazione avallata da Colombo, ha vinto il candidato che ha ricevuto semplicemente più preferenze tra i due.
“COMMISSIONE SULLE STRAGI IRRISOLTE”. “Ho dedicato la mia vita – ha spiegato Grasso nel suo discorso di insediamento – alla lotta alla mafia in qualità di magistrato. E devo dirvi che dopo essermi dimesso dalla magistratura pensavo di poter essere utile al Paese in forza della mia esperienza professionale nel mondo della giustizia, ma la vita riserva sempre delle sorprese. Oggi interpreto questo mio nuovo e imprevisto impegno con spirito di servizio per contribuire alla soluzione dei problemi di questo Paese. Ho sempre cercato Verità e Giustizia e continuerò a cercarle da questo scranno, auspicando che venga istituita una nuova Commissione d’Inchiesta su tutte le stragi irrisolte del nostro Paese”.
“MAI COME OGGI BISOGNO DI RISPOSTE EFFICACI”. “Il Paese mai come oggi ha bisogno di riposte rapide ed efficaci. Mai come oggi la nostra storia si intreccia con quella europea e i destini sono comuni. Il compito della politica è restituire ai cittadini la coscienza di questa sfida”.
“SITUAZIONE INSOSTENIBILE CARCERI”. Grasso ha citato anche la “insostenibile situazione delle carceri nel nostro Paese, che hanno bisogno di interventi prioritari, a una giustizia che oggi va riformata in modo organico, agli immigrati che cercano qui una speranza di futuro, ai diritti in quanto tali, che non possono essere elargiti col ricatto del dovere e che non possono conoscere limiti, altrimenti diventano privilegi”.
“SENATO SIA UNA CASA DI VETRO”. “Sogno – ha continuato – che quest’aula diventi una casa di vetro, e questa scelta possa contagiare tutte le altre istituzioni”.
“SCHIENA DRITTA”. “Chiudo – ha concluso – ricordando cosa mi disse il capo dell’ufficio istruzione del tribunale di Palermo Antonino Caponnetto, poco prima di entrare nell’aula del maxi processo: ‘Fatti forza, ragazzo, vai avanti a schiena dritta e testa alta e segui sempre e soltanto la voce della tua coscienza’. Sono certo che in questo momento e in quest’aula l’avrebbe ripetuto a ciascuno di noi”.
DALLA MAGISTRATURA ALLA POLITICA. Classe 1945, Pietro Grasso è nato a Licata, in provincia di Agrigento, e cresciuto a Palermo, città che ha influenzato le scelte più importanti della sua vita sul piano professionale. E’ stato eletto al Senato per il Pd alle ultime elezioni politiche ed è il nome indicato dal Partito democratico e da Sel come possibile presidente del Senato. La carriera di magistrato comincia nel 1969 a Barrafranca, in provincia di Enna, per proseguire a Palermo nel 1972. É da qui che comincia ad occuparsi di reati contro l’amministrazione pubblica e di criminalità organizzata. Nel 1980 diventò titolare dell’inchiesta sull’omicidio del presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella. Nel 1984 ricopre l’incarico di giudice a latere nel primo maxiprocesso a ‘Cosa nostra’ con 475 imputati. Conclusosi il maxiprocesso, Grasso viene nominato consulente della Commissione antimafia, a capo di Gerardo Chiaromonte prima e poi da Luciano Violante.
L’11 ottobre 2005 è stato nominato procuratore nazionale antimafia, subentrando a Pier Luigi Vigna, che ha lasciato l’incarico nell’agosto 2005 per raggiunti limiti di età, mentre era ancora capo della Procura della Repubblica di Palermo. Il Consiglio superiore della magistratura ha dato via libera alla sua nomina con 18 voti a favore e cinque astensioni. Il 27 dicembre 2012 presenta al Csm richiesta di aspettativa per motivi elettorali: il giorno successivo dichiara alla stampa che intende candidarsi nelle liste del Partito democratico in vista delle elezioni politiche italiane del 2013. L’8 gennaio 2013 la direzione nazionale del Pd candida Pietro Grasso al Senato della Repubblica Italiana come capolista della lista Pd nella regione Lazio e viene eletto senatore della Repubblica Italiana.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata