Roma, 9 mar. (LaPresse) – “Quando il pdmenoelle chiama, l’intellettuale risponde. Sempre! In fila per sei con il resto di due. La funzione principale degli intellettuali è quella di lanciare appelli. L’appello e l’intellettuale sono imprescindibili”. Con queste parole Beppe Grillo su twitter ironizza, rispondendo anche se in modo non esplicito a un gruppo di intellettuali, Remo Bodei, Roberta De Monticelli, Tomaso Montanari, Antonio Padoa-Schioppa, Salvatore Settis, Barbara Spinelli, che dalle colonne di ‘Repubblica’ hanno lanciato e firmato un appello al M5S perché possa nascere un governo.

Grillo sul suo blog ha postato un intervento che si rifa a ‘Gli intellettuali’ di Giorgio Gaber. “Cosa sarebbe infatti un appello senza una lista di intellettuali che fanno a gara per essere primi firmatari? L’intellettuale italiano è in prevalenza di sinistra, dotato di buoni sentimenti e con una lungimiranza politica postdatata. L’intellettuale non è mai sfiorato dal dubbio, sorretto com’è da un intelletto fuori misura per i comuni mortali. Se si schiera lo fa per motivi etici, morali, umanistici su indicazione del partito”.

Ecco cosa si legge nel testo dell’appello pubblicato su ‘Repubblica’:

“Caro Beppe Grillo, cari amici del Movimento 5 Stelle,

Una grande occasione si apre con la vostra vittoria alle elezioni, di cambiare dalle fondamenta il sistema politico in Italia e anche in Europa. Ma si apre ora, qui e subito. E si apre in questa democrazia, dove è sperabile che nessuna formazione raggiunga, da sola, il 100 per cento dei voti. Nessuno di noi può avere la certezza che l’occasione si ripresenti nel futuro. Non potete aspettare di divenire ancora più forti (magari un partito-movimento unico) di quel che già siete, perché gli italiani che vi hanno votato vi hanno anche chiamato: esigono alcuni risultati molto concreti, nell’immediato, che concernano lo Stato di diritto e l’economia e l’Europa. Sappiamo che è difficile dare la fiducia a candidati premier e a governi che includono partiti che da quasi vent’anni hanno detto parole che non hanno mantenuto, consentito a politiche che non hanno restaurato ma disfatto la democrazia, accettato un’Europa interamente concentrata su un’austerità che – lo ricorda il Nobel Joseph Stiglitz – di fatto ‘è stata una strategia anti-crescitaì’, distruttiva dell’Unione e dell’ideale che la fonda. Ma dire no a un governo che facesse propri alcuni punti fondamentali della vostra battaglia sarebbe a nostro avviso una forma di suicidio: gli orizzonti che avete aperto si chiuderebbero, non sappiamo per quanto tempo”. “Le speranze pure. Non otterremmo quelle misure di estrema urgenza che solo con una maggioranza che vi includa diventano possibili”, si legge sempre nella prima parte del testo dell’appello.

Intanto in vista del ‘primo giorno’ dei neoeletti del Movimento 5 Stelle in Parlamento il 15 marzo, i deputati e senatori ‘grillini’, si riuniscono domani a Roma per un secondo ‘conclave’. La riunione dei 163 eletti nelle fila del movimento del comico genovese, diventato la prima forza politica alla Camera, sembra sia stata prevista nel primo pomeriggio. Fra gli obiettivi, soprattutto organizzativi, individuare le attitudini dei neoletti a Camera e Senato per organizzare la loro presenza nelle diverse commissioni e altre questioni organizzative relative alla attività parlamentare.

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