Roma, 7 mar. (LaPresse) – Comincerà il 27 maggio il processo in Corte d’Assise per tutti e 10 i rinviati a giudizio. La decisione è stata presa oggi dal gup di Palermo, tra gli accusati Antonio Subranni, Mario Mori, Giuseppe De Nonno, Massimo Ciancimino, Marcello Dell’Utri e Nicola Mancino. Dal mondo mafioso a giudizio vanno invece Totò Riina, Leoluca Bagarella, Antonio Cinà e Giovanni Brusca.
“La decisione di rinvio a giudizio che conferma in pieno la ricostruzione della Procura, attesta la bontà di un’indagine fondamentale per il Paese, portata avanti con convinzione nonostante gli insulti e le accuse infamanti che io e i colleghi del pool abbiamo dovuto subire”. E’ il commento che Antonio Ingroia, leader di Rivoluzione civile, ex procuratore aggiunto che ha coordinato l’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, affida ad un comunicato stampa nel giorno in cui è stato deciso il rinvio a giudizio di dieci indagati. “La decisione del giudice terzo, tra i più autorevoli e competenti, ristabilisce la realtà delle cose e direi che di fronte all’enormità della prova che lo stato italiano ha trattato con la mafia mentre c’erano ancora per le strade i detriti delle stragi, un Parlamento responsabile risponderebbe istituendo immediatamente una Commissione d’inchiesta sulla trattativa. Speriamo che finalmente i tanti che hanno pontificato contro questa indagine abbiano il buon gusto di tacere o quantomeno di chiedere scusa” conclude Ingroia.