Carnago (Varese), 23 feb. (LaPresse) – “Da noi la magistratura è una mafia più pericolosa della mafia siciliana, e lo dico sapendo di dire una cosa grossa, ma è così”. Così Silvio Berlusconi a margine di una conferenza stampa a Milanello, intervistato da una televisione greca nel giorno del presunto silenzio elettorale, sulle sue vicende giudiziarie. Dopo le lettere sul rimborso Imu, è questo l’ultimo colpo di scena della campagna elettorale del 3 volte premier. Per sferrarlo Berlusconi usa come trampolino una conferenza stampa sul suo Milan, in cui parla solo di calcio davanti alle telecamere, prima di partire all’attacco nei cosiddetti ‘a margine’ dopo la parte ufficiale dell’evento. Ed è un attacco che non fa prigionieri e risponde ad altri presunti attacchi subiti in questi anni: “In Italia mi hanno fatto un attacco con il bunga bunga che è una mistificazione e una diffamazione che si regge sul nulla. Dalle intercettazioni telefoniche non è venuto fuori un reato e continuano con i processi che sono stati ripresi da tutti i giornali stranieri, dove la magistratura è una cosa seria” aveva infatti premesso Berlusconi prima di paragonare le toghe ai picciotti.
Immediate le proteste per la violazione del silenzio elettorale. “Il Partito Democratico rispetta come si deve il silenzio elettorale. Berlusconi, facendo le affermazioni che ha fatto, e che non commentiamo, dimostra di saper vivere solo violando le regole. Ma questo non gli permetterà di vincere” afferma Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd. Sulla stessa linea anche Antonio Ingroia: “Noi rispettiamo le regole e quindi il silenzio elettorale, altri non lo hanno fatto e, non potendo commentare certe dichiarazioni, chiediamo l’autorevole intervento del Presidente della Repubblica, anche a tutela della credibilità della magistratura di cui il Capo dello Stato è supremo garante”auspica il leader di Rivoluzione Civile, Antonio Ingroia.
A mettere una pezza è Berlusconi stesso, non indietreggiando però: “Non ho violato alcuna regola. Conclusa una conferenza stampa a Milanello in cui si era parlato soltanto di Milan e di calcio, uscendo dalla stanza, ho risposto a una domanda a margine di un giornalista amico, esprimendo un parere sulla magistratura che, per fortuna, non mi risulta sia ancora un partito politico che chiede voti ai cittadini partecipando alla campagna elettorale”. “Parlando di magistratura, non mi riferivo ovviamente alla grande maggioranza dei magistrati onesti e irreprensibili, ma a quella minoranza che usa la giustizia a fini di lotta politica” aggiunge Berlusconi.
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