Elezioni, Silvio accolto da star a Palermo: ‘Ci fidiamo, ci ridarà l’Imu’

Dalla nostra inviata Nadia Pietrafitta

Palermo, 16 feb. (LaPresse) – Ressa da stadio al Politeama di Palermo per Silvio Berlusconi. Accolto in un clima da concerto rock, i tanti sostenitori Pdl accalcati all’ingresso hanno fatto a gara per accaparrarsi gli inviti senza i quali non era possibile entrare. “Sono arrivata alle 8.30 – racconta una signora munita di cartellone azzurro con su scritto ‘io sto con Silvio’ – ma adesso mi hanno detto che senza invito non posso entrare”. “Siete del Popolo della libertà o comunisti? – scherza un consigliere comunale che cerca di calmare la folla – è bello essere in tanti, ma con educazione”.

STRAORDINARIE MISURE DI SICUREZZA. “Straordinarie” vengono definite dagli stessi componenti dello staff le misure di sicurezza. Polizia, carabinieri, vigili del fuoco e unità cinofile circondano la zona e in questi minuti stanno eseguendo la bonifica dell’entrata secondaria del teatro da cui farà il suo ingresso l’ex premier.

“QUI VIDI CLAUDIO VILLA, OGGI C’E’ LUI”. “Prima lo odiavano e ora i palermitani sono tutti qua”. La signora Grazia, palermitana doc, 78 anni è indispettita. Troppa gente accalcata per vedere Silvio Berlusconi. E lei, perché è qui? “Io non lo odio, lo amo e l’ho sempre amato”, risponde. “Io – aggiunge – qui nel ’58 ho visto Claudio Villa e oggi vedo Berlusconi”. Le fan over 70 del Cavaliere sono la maggioranza. La signora Maria, pensionata (“500 euro al mese mi danno”), non ha dubbi: “Mi fido di lui. Con quale promessa mi ha convinto? Quella dell’Imu. E poi – chiede infastidita – scusi gli altri che hanno promesso?”.

“HO VOTATO GRILLO, ADESSO TOCCA A SILVIO”. C’è anche Francesco in fila per Silvio. Ha 18 anni e vota per la seconda volta. Alle regionali del 28 ottobre ha votato per Grillo. “Sono andato ad ascoltarlo in piazza e mi ha convinto – racconta – ho voluto dare un voto di protesta perché destra e sinistra non esistono più”. Adesso rivoterai Movimento 5 stelle? “Non credo – ammette -. Se sono qui è perché credo di votare Pdl. Serve gente che sappia governare”. “Mamma mia manco se fosse il Papa”, si lascia scappare un tecnico audio. “Stu curnutu”, lo apostrofa. Il signor Giuseppe non è d’accordo: “Poi dicono che i comunisti non esistono, il presidente ci deve ridare quello che non abbiamo più che ci hanno tolto”, spiega. E a chi gli fa notare che Berlusconi è già stato a palazzo Chigi, ribatte: “Non lo hanno nemmeno fatto finire di governare”. “Vediamo se acchiana e nni aiuta” (“vediamo se viene eletto e ci aiuta”), si introduce una signora. Poiché però in siciliano ‘acchianare’ significa letteralmente salire, suo marito, scherzando, le risponde: “E no, quello è Monti che acchiana, bastò”.

“A PALAZZO CHIGI SI PARLAVA SICILIANO”. Salito sul palco, Berlusconi non ha deluso i suoi, col solito repertorio elettorale, ma anche qualche ammiccamento all’isola. “A un certo momento in Consiglio dei ministri si parlava solo siciliano, io avevo bisogno del vocabolario per stare appresso ai ministri”, ha detto. Poi un fuori programma: è senza i suoi ‘storici’ contratti con gli italiani. L’ex premier stava procedendo con il solito copione della sua campagna elettorale quando, arrivato al capitolo ‘contratti rispettati’, si è reso conto di non avere nella cartelletta che porta sempre con sé i preziosi documenti. “Quando facevo l’imprenditore avevo sempre con me un ragioniere che mi aiutava a ragionare – ha raccontato lui stesso – adesso ho dei collaboratori che dovrebbero aiutarmi ma che oggi mi hanno tirato un bidone e mi hanno nascosto i contratti”. Il Cav è comunque riuscito ad elencare gli impegni “assunti e rispettati” che aveva preso nel 2001 e nel 2008.

“ABBIAMO PORTATO LE BELLE IN PARLAMENTO”. Immancabile qualche battuta sulle belle ragazze del Pdl. “Ci hanno criticato tanto ma grazie a noi il Parlamento è diventato un luogo frequentabile”, ha detto dopo avere fatto i complimenti alla deputata Pdl Gabriella Giammanco, “una brava giornalista che si è messa al servizio del Paese e che con la sua bellezza ha riempito l’aula di Montecitorio”. “Questa – ha aggiunto – è un’altra cosa che ci differenzia dalla sinistra: loro sono sempre incazzati, noi siamo anche in grado di prenderci in giro”. E poi, rivolgendosi al pubblico: “C’è anche una deroga, in quanto missionari di verità e libertà potete telefonare anche a vecchie fidanzati e vecchie fidanzati”.

“NON SONO UN CIALTRONE, HO LE COPERTURE PER L’IMU”. Dopo di che è tornato sulle ultime polemiche, rispondendo prima al premier Mario Monti e poi al segretario Pd Pier Luigi Bersani. “Dopo che ho annunciato la restituzione dell’Imu, mi hanno dato del fanfarone. Ieri hanno aggiornato a ‘cialtrone’, ma noi abbiamo già le coperture”, ha detto. “C’è uno spazio enorme per arrivare a quei 4 miliardi che servono – ha aggiunto -. Anche se ci vorranno dei mesi, o degli anni, per concludere l’accordo con la Svizzera faremo un accordo con la cassa depositi e prestiti ed entro maggio sarà restituito”.

“CARO BERSANI, IL FALSO IN BILANCIO ESISTE GIA'”. Poi si è rivolto a Bersani: “Leggevo sulle agenzie di stampa le dichiarazioni di Bersani. Sono solo minacce. Due le rivolge contro di me. Sul conflitto d’interesse, ieri ad esempio tra le righe ha detto: ‘Distruggiamo Mediaset’ così La7 acquista valore. Poi dicono che la prima cosa che faranno è il falso in bilancio”. “Poi – ha aggiunto – l’altra minaccia agli italiani è la patrimoniale, che gli è stata suggerita dalla Cgil. Voglio fare un comunicato ufficiale, qui da Palermo. Caro Bersani, ti do una notizia: il reato di falso in bilancio esiste, basta guardare gli articoli 2621 e 2622 del codice civile. Esiste già, noi lo abbiamo riformulato”.