Milano, 29 gen. (LaPresse) – I pm di Milano Alfredo Robledo, Paolo Filippini e Antonio D’Alessio hanno iscritto nel registro degli indagati una ventina di consiglieri regionali lombardi di opposizione nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi ai gruppi consiliari al Pirellone. Si tratta della terza tranche dell’inchiesta sulle ‘spese pazze’ sostenute dai politici regionali tra il 2008 e il 2012 e rimborsate con soldi pubblici. Nei prossimi giorni, forse già domani, alcuni dei nuovi indagati, trai quali anche esponenti Pd, potrebbero ricevere degli inviti a comparire davanti ai pm che si occupano dell’inchiesta, mentre altri potrebbero essere convocati in procura in un secondo momento. I pm di Milano hanno già indagato 62 consiglieri di Pd e Pdl per ricevute e scontrini che non riguardavano l’attività politica.
I 62 consiglieri regionali di maggioranza a cui si va ad aggiungere la ventina che sedeva sui banchi dell’opposizione dal 2008 al 2012 sono tutti indagati per peculato. Tra i rimborsi ‘bizzarri’, tante cene in ristoranti di lusso, taxi, viaggi, e perfino cartucce delle armi da caccia. Nell’inchiesta sono finiti anche i capigruppo del Carroccio Stefano Galli (tra le fatture presentate anche una relativa al pranzo di nozze della figlia) e del Pdl Paolo Valentini. Tra gli indagati Nicole Minetti (a suo carico anche consumazioni da 800 euro all’hotel Principe di Savoia e un ipad da 750 euro) e Renzo Bossi (per un frigo, un navigatore in grado di segnalare la presenza di autovelox e altre spese).
“Venti consiglieri lombardi Pd e Idv indagati per peculato, ma guarda, tutta gente che ci faceva la morale”, commenta su Twitter il segretario della Lega Roberto Maroni. “Ambrosoli aveva giurato di non volere indagati in lista. Ora le sue liste ne sono piene. Che farà il grande avvocato?”, rincara, sempre su Twitter, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni.
“Ribadiamo l’assoluta necessità di fare chiarezza anche sulle spese delle forze di opposizione. Questo lo abbiamo sempre detto, e a maggior ragione lo ribadiamo adesso”, ribatte il candidato del centrosinistra al Pirellone, Umberto Ambrosoli. “Penso che ci sia bisogno di un taglio netto con queste modalità” di spesa, spiega. “Vanno cambiati alla radice – aggiunge – i regolamenti che governano la gestione dei gruppi politici in consiglio regionale. Nella linea di una discontinuità assoluta con qualsiasi ipotesi di comportamenti illeciti”.