Milano, 18 gen. (LaPresse) – I giudici della seconda corte d’Appello di Milano hanno respinto la richiesta dei legali di Silvio Berlusconi di fermare il processo d’appello sul caso della compravendita di diritti tv a Mediaset fino al dopo elezioni. Questa mattina, infatti, i legali di Berlusconi avevano fatto istanza perché il leader del Pdl è impegnato a definire le liste del partito e perché sarà impegnato nella campagna elettorale. Secondo i giudici, però, le ragioni della difesa sono “talmente generiche che non possono interferire nella campagna elettorale in termini contingenti” e lo svolgimento del processo, alle battute iniziali, non avrà quella eco negativa che dai legali dell’ex premier hanno ipotizzato in aula. Respinta anche la richiesta di legittimo impedimento per oggi, perché per i giudici “non sono state indicate le motivazioni per cui la riunione (per formare le liste elettorali) fosse possibile in altra data”. Il collegio ha anche sottolineato il fatto che la riunione era stata già fissata il 15 gennaio e non se ne era data “pronta indicazione” al tribunale. L’udienza è stata rinviata alle 15.

“La situazione a Milano nei processi al presidente Berlusconi è ormai insostenibile e fuori da ogni logica. Al di là della storica prevenzione nei suoi confronti di parte della magistratura e della continua e reiterata compressione della possibilità di difendersi, al di là di sentenze palesemente ingiuste, fra l’altro sempre riformate in Cassazione, al di là di provvedimenti che hanno determinato gravi crisi politiche, quali la nota informazione di garanzia del 1994 che causò la caduta del Governo, risoltasi anch’essa in una assoluzione in Cassazione solo dopo molti anni, quanto meno si era sempre consentito di svolgere serenamente la campagna elettorale”. Così l’avvocato Niccolò Ghedini commenta l’odierna decisione di non interrompere il processo Mediaset in occasione della campagna elettorale.

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