Berlusconi: Niente condannati nelle liste, la rimonta è possibile

Roma, 14 gen. (LaPresse) – “Tra qualche giorno arriveranno i nomi, ma non ci saranno i nomi che circolano e che leggo sui giornali. Sugli indagati non abbiamo ancora preso nessuna decisione. Vogliamo presentare liste esenti da critiche. Chi ha una condanna definitiva non avrà assolutamente una candidatura. Per chi invece è sotto processo, verrà creata una commissione che analizzerà i singoli casi, anche perché questa giustizia attacca ed elimina avversari politici, e noi invece siamo sempre stati giustizialisti”. Così Silvio Berlusconi, leader del centrodestra, a ‘L’intervista’ di Maurizio Belpietro su Canale 5.

“Possiamo vincere le elezioni, l’ho sempre creduto. Il fatto nuovo è che dopo la mia apparizione da Santoro anche la sinistra si preoccupa. Ci davano per sconfitti, come nel 1994” ha aggiunto Berlusconi. “Penso che lo scarto del 7% si sia ridotto – prosegue Berlusconi – abbiamo la speranza di vincere in tutto il Paese, non vediamo francamente una difficoltà a prevalere in tutto il Paese”.

“Io sono capo della coalizione che comprende anche la Lega, e per questo c’è il mio nome sul simbolo. Ma è il presidente della Repubblica che sceglie il premier. Io preferirei fare il ministro dell’economia e dello sviluppo economico” spiega ancora l’ex premier.

“Bisogna operare sulla macchina dello Stato che costa 800 miliardi l’anno, ovvero 4500 euro a testa, in Germania la spesa è di soli 3000 euro a testa. Per riuscirci dobbiamo cambiare la costituzione. A quel punto basterebbe già una riduzione del 10% di questa spesa, risparmiando 80 miliardi, per ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese” chiarisce Berlusconi che ribadisce l’abolizione dell’Imu: “Per noi la casa è sacra, nel 2008 abolimmo l’Ici subito dopo la vittoria alle elezioni, nel primo consiglio dei ministri. Così faremo con l’Imu, il decreto è già pronto. Ai comuni andranno comunque i 4 miliardi dell’Imu, la copertura di spesa ci arriverà da aggravio delle tasse sui beni non di primaria necessità, come lotterie, giochi, tabacchi”.