Elezioni, Oscar Giannino: Deluso da Monti, per ora corriamo da soli

Roma, 2 gen. (LaPresse) – No al Pd che punta sulla patrimoniale, ma niente alleanza anche con il Pdl targato Silvio Berlusconi. Nessuno spazio, però, neanche per un’adesione all’agenda Monti, “che ci ha deluso”. E’ la linea che seguirà la lista ‘Fare, per fermare il declino’, guidata da Oscar Giannino, alle prossime elezioni. Nel corso di una conferenza stampa gremitissima, nella sede di largo del Nazareno a Roma, lo scrittore e giornalista annuncia la sua candidatura e sottolinea che la scelta di correre da soli è una condizione attuale: “Vedremo – spiega – se nelle prossime settimane l’arco delle forze della società civile sarà interdetto, con un monopolio di Montezemolo e di Italia Futura, e chi imbarcheranno alla fine”. Il riferimento è alla lista civica che costituirà una delle tre gambe a sostegno dell’agenda Monti alla Camera.

Giannino non nasconde la sua amarezza per il mancato dialogo con Monti: “Gli ho inviato una lettera aperta – racconta – per capire se era disponibile a una condivisione sul programma: poi ho chiesto un incontro, ma non è arrivata nessuna risposta e da qui deriva il giudizio di delusione”. Oltre al ruolo di Montezemolo, il giornalista contesta “il mix tutto tasse” dell’attuale presidente del Consiglio e “un cambio di marcia che non c’è stato”. Se le porte verso l’agenda del Professore non sono del tutto chiuse, niente prospettive di un’intesa con il Pd, “l’unico partito per cui il muro di Berlino non è ancora caduto” e che, secondo Giannino, non ha valorizzato l’apporto di Matteo Renzi. Il movimento ‘Fare, per fermare il declino’ è lontano anche dal Pdl del Cavaliere: “Berlusconi – afferma Giannino – è impresentabile e il no nei suoi confronti è insuperabile, ma non ho ancora capito chi esce dal Pdl. Vedremo se ci sarà un centrodestra capace di chiarezza”. Per quanto riguarda il rapporto con la Lega Nord, dice: “Vedremo quello che alla fine faranno i vari Maroni, Tosi e Salvini”.

Giannino sarà capolista della lista ‘Fare, per fermare il declino’ in più circoscrizioni, mentre l’ipotesi di candidarsi a premier è per ora in stand-by. Niente nome sulla lista perchè, spiega, “non sarà un partito personalistico, che non serve all’Italia”. Il suo nome, sottolinea, “ha il compito di capitalizzare la mia notorietà e di mettere a disposizione la mia esperienza nella speranza che serva”. L’obiettivo, sottolinea, “è portare in Parlamento una pattuglia della società civile capace di intraprendere un cammino di crescita che durerà anni e che qualcuno dopo di me continuerà a portare avanti”. Il movimento avrà la propria lista alla Camera, al Senato e alle elezioni regionali del Lazio.