Roma, 22 dic. (LaPresse) – “Aspettiamo con ansia che tornino i nostri marò dall’India: ho preso un impegno personale per riportarli a casa per le feste natalizie ma anche per rispettare le decisioni delle autorita’ con una lettera di garanzie che ho inviato al collega indiano Salman Khurshid”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi al ‘Sole 24 Ore’. Oggi i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, da 10 mesi trattenuti in India con l’accusa di aver ucciso due pescatori indiani, rientrano in Italia per le vacanze di Natale. Il Governo italiano ha dovuto fornire numerose garanzie per permettere il loro rimpatrio temporaneo: il benestare della Corte è vincolato in primo luogo dal pagamento di 60 milioni di rupie di cauzione (pari a circa 830mila euro), che vanno ad aggiungersi alla cauzione già fissata di 40 milioni di rupie (circa 550mila euro). In secondo luogo la Corte ha chiesto delle garanzie da parte del ministro degli Esteri italiano, dell’ambasciatore in India e del console generale Giampaolo Cutillo. Infine il rientro in India dovrà avvenire non oltre il 10 gennaio.
“Questo – ha detto ancora il capo della Farnesina – è stato un episodio paradossale, dall’inizio alla fine. I marò sono caduti in una trappola e non è spiegabile che siano stati catturati con la forza. Non si ha idea delle difficoltà che abbiamo incontrato, nonostante ci sia stata una mobilitazione internazionale con interventi diplomatici diretti dell’Unione europea e dei Paesi che hanno influenza in India. E’ importante che adesso su questa vicenda non ci siano le consuete strumentalizzazioni in chiave interna. Ma non ci spero”.