Lombardia, Nicole Minetti e Renzo Bossi tra indagati per rimborsi illeciti

Milano, 14 dic. (LaPresse) – Ci sono anche Renzo Bossi e Nicole Minetti tra la quarantina di consiglieri regionali della Lombardia nell’ambito di un’inchiesta del procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, su presunte irregolarità nell’utilizzo dei rimborsi spettanti ai gruppi consiliari. Nel mirino degli inquirenti ci sono per il momento consiglieri di Pdl e della Lega nord, a partire dai capigruppo Paolo Valentini e Stefano Galli. Sono tutti accusati di peculato per aver utilizzato per fini personali risorse destinate ad attività istituzionali.

La guardia di finanza di Milano, da quanto si è saputo, sta notificando 22 inviti a comparire a consiglieri lombardi di Pdl e Lega, per i quali i pm di Milano, coordinati al procuratore a aggiunto Alfredo Robledo, hanno fissato gli interrogatori nei prossimi giorni. Tra i 22 destinatari degli inviti a comparire ( gli indagati sono oltre una quarantina ) alcuni consiglieri avrebbero fatto spese illecite per oltre 100 mila euro. Tra le spese anche cene in ristoranti di lusso come ‘a Riccione’ e ‘Berti’.

Dagli atti dell’inchiesta emerge che Nicole Minetti coi soldi pubblici dei rimborsi dei gruppi consiliari al Pirellone, ha comprato anche il libro ‘Mignottocrazia’ di Paolo Guzzanti, costato 16 euro. Inoltre, la consigliera avrebbe pagato 832 euro di ‘consumazioni’ all’hotel Principe di Savoia a Milano, speso 750 euro per acquistare un i-Pad e 430 euro al ristorante Giannino. Renzo Bossi, invece chiedeva rimborsi al gruppo consiliare della Lega Nord al Pirellone per Red Bull, sigarette e videogiochi acquistati da Mediaworld. Un altro leghista, Cesare Bossetti, ha chiesto rimborsi per 15000 euro nel 2011 per acquisti in pasticceria. Tra le spese, anche scontrini in diversi bar e panetterie oltre ad un pranzo da 11 coperti in un ristorante.Il consigliere Pdl Angelo Giammario, invece, presentava ricevute soprattutto di auto con conducente e taxi. Nel solo 2011 è riuscito a spendere 27.500 euro.