Roma, 5 dic. (LaPresse) – “Lea sentenza della Corte costituzionale rappresenta un brusco arretramento rispetto al principio di uguaglianza e all’equilibrio tra i poteri dello Stato. Definirei bizzarra questa decisione”. Così a ‘la Repubblica’ Antonio Ingroia, il pm al centro del caso intercettazioni nelle indagini sulla presunta trattativa Stato-mafia, che ieri la suprema corte ha deciso vadano distrutte. “La scelta di Napolitano di sollevare il conflitto davanti alla Corte è stata dannosa” aggiunge il pm che attualmente lavora in Guatemala su mandato dell’Onu, “noi vogliamo essere ricordati com quelli che hanno tenuto la schiena dritta per accertare la verità sulla stagione delle stragi”.
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