Roma, 2 dic. (LaPresse) – Si sono aperti questa mattina alle 8 e chiuderanno alle 20 i seggi per il ballottaggio delle primarie del centrosinistra tra il segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani e il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Una sfida giocata fino all’ultimo minuto, tra scontri più o meno diretti tra i candidati alternati a strette di mano e richieste di “serenità” lanciate attraverso i social network.Alle 12 di oggi sono stati un milione quelli che si sono già recati ai seggi. “E’ un dato che dimostra – spiegano dal coordinamento nazionale – ancora una volta, una straordinaria partecipazione che si sta svolgendo in modo sereno e regolare”. Alle 13.30 del primo turno, un’ora e mezza dopo la rilevazione odierna, avevano votato 1 milione e 300mila persone.
A sorpresa Renzi ha votato questa mattina al seggio di piazza dei Ciompi, dove il sindaco era atteso nel pomeriggio, dopo la partita di calcio a 7 con il suo staff, in programma alle 16 al centro sportivo di Firenze Sud. Bersani ha votato, invece, questa mattina nella sua Piacenza, prima di tornare al quartier generale del Pd a Roma, dove attenderà i risultati definitivi.
In totale sono 7094 le deroghe concesse agli elettori che vogliono votare al ballottaggio e che erano stati impossibilitati a registrarsi entro il 25 novembre. Poche in confronto alle richieste ricevute dai comitati, circa 100mila: a Torino sono state accolte 65 richieste su 4500 domande, a Milano 200 su 14mila e a Firenze appena 10 su 14mila. Al primo turno, quando in campo c’erano anche Laura Puppato, Nichi Vendola e Bruno Tabacci, avevano votato 3 milioni di persone.
Considerando i numeri ottenuto domenica scorsa, il favorito sembra essere Pierluigi Bersani: il segretario del Pd aveva ottenuto il 44,9% di preferenze al primo turno, contro il 25,5% di Renzi. Uno scarto che il sindaco di Firenze cercherà di ridurre il più possibile. “Sono felice di incarnare una speranza – ha detto questa mattina subito dopo il voto – spero, penso e credo che se tutto va come deve andare, l’Italia può cambiare davvero”.