Barca: Su province più probabile frenata dei partiti

Roma, 25 nov. (LaPresse) – “Il desiderio dei partiti di marcare il loro ruolo può determinare un cambiamento. Non mi sembra che avvenga sul decreto Sviluppo, lo vedo più probabile per il provvedimento sulle Province. Ma è tale la quantità di provvedimenti assunti che il 90% ormai è in fase discendente.Ciò che conta è che le riforme importanti lascino un segno”. Lo afferma ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, intervistato dal ‘Corriere della Sera’.

Sul bilancio europeo Barca spiega che “come sette anni fa, quando furono necessari due vertici per approvare il bilancio, l’Italia e’ entrata con una proposta penalizzante, uscendone meglio”.

Per il ministro “sulla coesione c’è un progresso significativo ma non sufficiente. Non è ancora soddisfacente sull’agricoltura”. Sul versante coesione per Barca “la dotazione per le Regioni intermedie era adeguata. Al Sud invece, complice la lentezza nella spesa dei fondi dell’ultimo settennio, era stata dimezzata”.

“Ho provato – afferma Barca – che dall’ottobre 2011, quando l’Ue invitò il governo Berlusconi a sbrigarsi, c’è stata un’accelerazione fortissima nell’utilizzo dei fondi, passando dal 12% al 30%”. “Abbiamo avuto per il Sud – aggiunge il ministro – un bonus di un miliardo aggiuntivo e ulteriori 700 milioni che vengono dal riconoscimento di un maggior peso del parametro della disoccupazione”. Perché l’Italia però continua a dare più di quello che riceve? “Perché – risponde Barca – fa parte della sua storia di paese fondatore dell’Ue. Abbiamo comunque fatto presente che in un momento come questo non è possibile chiederci di contribuire al pari di Paesi come la Francia”.