Roma, 2 nov. (LaPresse) – Pino Rauti, all’anagrafe Giuseppe Umberto Rauti, era nato a Cardinale, il 19 novembre 1926. E’ stato un politico e giornalista italiano. Giovanissimo, Rauti partecipa alla fondazione del Movimento sociale italiano, alla fine del 1946. Nel 1954 con la nomina a segretario di Arturo Michelini, Rauti dà vita al centro studi Ordine nuovo che nel 1956 esce dal Msi. Con l’arrivo alla segreteria del Msi nel 1969 di Giorgio Almirante, Rauti e un gruppo di dirigenti di Ordine Nuovo rientrarono nel partito, e alla guida del movimento restò Clemente Graziani. Nel 1972 Rauti viene eletto deputato alla Camera nelle file del Msi nel collegio di Roma, dove verrà sempre rieletto fino alle elezioni del 1994. È promotore di una stagione di rinnovamento dentro il partito, lanciando il quindicinale ‘Linea’, e organizzazioni parallele, dal Movimento giovani disoccupati, ai Gruppi Ricerca Ecologica, e sostenendo i Campo Hobbit fu riferimento delle nuove generazioni del Fronte della Gioventù.
Nel 1979, al XII congresso del Msi-Dn, Rauti viene eletto vicesegretario. È animatore di mozioni congressuali come ‘Linea futura’ (1977), ‘Spazio Nuovo’ (1979 e 1982) e ‘Andare oltre’ (1987). Il 14 dicembre 1987, al XV congresso del partito a Sorrento, raccoglie quasi la metà dei consensi, insieme alla corrente di Beppe Niccolai, per l’elezione a segretario, ma è battuto da Gianfranco Fini, sostenuto dal segretario uscente e padre nobile del partito Giorgio Almirante, ormai gravemente malato. E’ al congresso di Rimini, nel 1990, che Rauti riceve finalmente la guida del Movimento sociale, coalizzandosi con la componente di Domenico Mennitti, e battendo Fini per la segreteria. Dopo la sconfitta alle amministrative e alle regionali in Sicilia del 1991 il Comitato centrale del partito lo destituisce, e “restituisce” la carica a Fini.
Europarlamentare dal 1994 fino al giugno 1999, dopo il congresso di Fiuggi del 1995, che trasforma il Movimento sociale in Alleanza nazionale, Rauti, da sempre animatore dell’ala “di sinistra” del partito, fonda insieme ai senatori Giorgio Pisanò e Cesare Biglia e al deputato Tommaso Staiti di Cuddia il Movimento Sociale Fiamma Tricolore. E’ alla guida del Movimento che nel 1997 si candida anche a sindaco di Roma alle elezioni amministrative. Nell’ottobre 2003, il tribunale civile di Roma accoglie un ricorso presentato da alcuni iscritti alla Fiamma Tricolore e stabilisce di invalidare l’elezione del comitato centrale adottato dall’assemblea del partito nel 2000, che confermava Rauti come presidente.
A seguito di quella sentenza, Rauti è stato espulso dalla Fiamma Tricolore e ha fondato, nel 2004, il Movimento Idea sociale, formazione con la quale partecipa alle elezioni europee del 2004 raccogliendo lo 0,1% dei consensi. Padre di Isabella Rauti, consigliere regionale del Pdl nella giunta Polverini e moglie del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, Pino Rauti di sè diceva: “Non mi sento un neofascista, il fascismo non è più ripetibile. È solo un giacimento della memoria al quale penso che si possa ancora attingere”.