Province: la Toscana ne perde 6, Lombardia da 12 a 7, Campania solo -1

Torino, 31 ott. (LaPresse) – La nuova Italia disegnata dal Governo attraverso l’accorpamento delle province da 86 a 51 contiene molte sorprese, azzerando rivalità storiche ed evidenziando come tutti gli enti creati negli ultimi 20 anni fossero totalmente inutili. In Toscana le situazioni più ‘calde’, con Livorno e Pisa che si ritrovano insieme a Lucca e Massa Carrara in un’unica provincia. Anche in Emilia l’accorpamento Modena-Reggio Emilia è a suo modo storico, così come in Veneto dove Treviso e Padova dal 2014 saranno unite. In Piemonte Asti e Alessandria insieme è una rivoluzione, così come Savona e Imperia poco più a sud. Il riordino non comprende le 5 regioni a statuto speciale (Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Sicilia e Sardegna) che oggi rappresentano 18 province in tutto, Sardegna le ha già abolite. Automatico l’accorpamento in un’unica provincia-regione per Basilicata, Umbria e Molise. La regione più ‘stagliuzzata’ è la Toscana che passa da 10 province a 4. A ruota la Lombardia che era arrivata alla cifra record di 12 province, e che scende a 7. Quattro province in meno per l’Emilia-Romagna, il Piemonte ne perde 3, meno per Veneto, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia e Calabria. Appena una provincia in meno per Campania e Liguria.