Roma, 25 ott. (LaPresse) – “Per uscire dalla crisi italiana è urgente aprire una stagione di riforme di ispirazione democratica, popolare e liberale, legittimate dal voto di milioni di italiane e di italiani, in continuità con quanto di meglio ha realizzato il governo guidato da Mario Monti che ha avuto il merito di rasserenare il clima di intollerabile antagonismo della politica italiana e di restituire prestigio e credibilità all’Italia”. Si apre così ‘Verso la Terza Repubblica’, il manifesto di Italia Futura, l’associazione presieduta da Luca Cordero di Montezemolo, che dà appuntamento il 17 novembre a Roma per “una giornata di riflessione pubblica sulla ricostruzione civile dell’Italia”.
“Una tale soluzione – si legge nel manifesto – non verrà dai partiti politici così come li conosciamo, ma da una presa di responsabilità corale di forze sociali, culture civiche e realtà associative capaci di contribuire attivamente alla rigenerazione e al governo della nazione”. Ciò che serve è, per i firmatari del manifesto (tra cui ci sono il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero e il ministro Andrea Riccardi) “un urgente e radicale cambiamento della politica e una sua estesa apertura alla società civile, premessa per ogni tentativo di ricostruzione morale, politica ed economica del paese”.
GLI OBIETTIVI. L’obiettivo, spiegano, è quello che il Paese “possa prosperare sui propri talenti e le proprie virtù, scommettendo sul potenziale di chi è attualmente escluso dalle opportunità di crescita e sviluppo a partire dai giovani e dalle donne”. Punti fondamentali sono, per i promotori, la restituzione della “dignità al lavoro sia come servizio pubblico che come intrapresa privata”, il rafforzamento dei “processi democratici e la loro trasparenza”, il contrasto alla corruzione, il recupero del “valore della sussidiarietà per ogni progetto di rinascita civile ed economica del paese” e della “coesione sociale”.
Nel documento ‘Verso la Terza Repubblica’ si parla anche di riduzione “della pressione fiscale” e di lavoro, produzione e cultura come “fondamentali motori di sviluppo della nazione”. “L’Italia – si legge – può e deve tornare a giocare in attacco, come nei momenti migliori della sua storia: tornando ad essere un territorio accogliente per l’impresa e gli investimenti, accettando la sfida dell’internazionalizzazione e dell’innovazione e rafforzando i legami di cooperazione tra lavoratori e imprenditori”.
L’APPELLO. L’appello è, quindi, “alle realtà associative, ai movimenti civici e alle personalità della società civile affinché partecipino insieme a noi ad una giornata di riflessione pubblica sulla ricostruzione civile dell’Italia”, che si terrà il 17 novembre a Roma. “Un incontro – spiega il documento – rivolto anche agli amministratori locali, nella convinzione che la più profonda esigenza di rinnovamento della politica non passi attraverso la furia distruttiva dell’antipolitica. Un incontro aperto a tutti gli italiani che, provenendo da culture e tradizioni diverse, condividano convinzioni e fiducia nel futuro del nostro paese ponendo argine ai populismi di destra e di sinistra”.
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